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venerdì, Aprile 19, 2024
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A Trapani i nuovi consiglieri

Ancora non c'è l'ufficialità, le verifiche in corso determineranno nei prossimi giorni la nuova composizione di Palazzo Cavaretta.

Ancora non c’è l’ufficialità del nuovo consiglio comunale di Trapani. Subito dopo lo scrutinio sembrava che la composizione dovesse essere 16 a 8, i primi, ovviamente, di maggioranza ed i secondi di minoranza, capeggiati da Maurizio Miceli che, superando il 20%, di diritto, diventa il capo dell’opposizione. Nei giorni seguenti, invece, il colpo di scena con il quorum che si alza tanto quanto basta per lasciar fuori “I Democratici” dell’assessore uscente Peppe Pellegrino con un buon risultato personale di quasi 500 voti seppur in lieve calo rispetto a 5 anni fa – calo che comunque ha interessato un po’ tutti i ras delle preferenze visto la mancanza delle sezioni dell’odierna Misiliscemi ed il maggior numero di candidati presenti a questa tornata -, e due seggi che ancora ballano fra il centrodestra e la nuova maggioranza del sindaco riconfermato. Tant’è che la verifica in corso potrebbe far slittare l’insediamento a fine giugno, primi di luglio. Per restare in “area Tranchida”, già le urne avevano decretato, in maniera non del tutto inaspettata, che sarebbero restate fuori alcune liste; fra queste, “IDEAlist” dell’assessore Rosalia D’Alì che comunque, alla sua prima esperienza elettorale, ha raccolto un buon risultato personale con oltre 360 preferenze…, “Insieme per la città” con l’ottima affermazione del neo collega di giunta Peppe Virzì che ne ha raccolte oltre 600, “Noi trapanesi” dell’assessore Ninni Romano che arriva dietro “la sorpresa” Sabrina Giudici. L’avvocatessa trapanese, da autentica outsider, senza alcun ruolo ricoperto e senza apparati di alcun tipo riesce a raggranellare, infatti, 250 preferenze. Ancor meglio della Giudici, seppur assai più strutturato nel sociale con la sua meritoria attività nel corso degli anni…, ha fatto Giovanni Parisi che ha stracciato la consigliera uscente Giulia Passalacqua cugina del deputato regionale Dario Safina a cui la lista faceva riferimento, 546 preferenze contro 227. Appena nove preferenze in più del consigliere uscente Enzo Guaiana che le consentono la riconferma per il rotto della cuffia. Altrettanto male fa l’assessore uscente Peppe La Porta che dopo la rottura degli scorsi anni col Presidente del Consiglio Comunale di Trapani, Giuseppe Guaiana, organizza la lista “Trapani al Centro” crollando di quasi 400 preferenze rispetto a 5 anni fa. 280 voti e quorum superato di un soffio. Molto buono anche il risultato di “Tranchida Sindaco” e del suo capolista Lele Barbara che dopo aver composto la lista “giovani” della coalizione raggranella 480 preferenze. Due consiglieri anche per “Trapani con Coerenza” del vice sindaco Enzo Abbruscato, anche lui in drastico calo di consensi, passato dai 639 del 2018 ai 440 attuali e “Polis” con la conferma di Andrea Vassallo attestatosi a quota 500 e Claudia La Barbera che torna in consiglio dopo esser stata eletta 5 anni fa con Forza Italia in contrapposizione a Tranchida, sostenuto “Via” ad Erice contro la Toscano, candidata nel MPA alle regionali, sempre nel centrodestra, e adesso saltata sul carro tranchidiano. Infine, la tanto discussa “Trapani Tua” che sbanca con ben 4 consiglieri risultando la più votata del sindaco uscente. Su tutti Annalisa Bianco che piazzandosi anche lei a quota 500 punta alla presidenza come forza di maggioranza relativa in aula. Dietro di lei, “l’altra sorpresa” Giusi Poma con ben 480 voti; poi, i risultati tutto sommato aspettati di Giovanni Carpinteri, figlio dell’ex consigliere Peppe, e dell’uscente Alberto Mazzeo che dopo essere stato tentato dal centrodestra adesso vuole passare all’incasso per un posto in giunta – seppur abbia raccolto poco più di 250 preferenze ed in netto calo rispetto a 5 anni fa – a discapito dell’uscente Fabio Bongiovanni fermatosi a neanche 100 preferenze che, comunque, non ha dato sino ad oggi la propria disponibilità per un nuovo mandato assessoriale. Domani analizzeremo, invece , le coalizioni che hanno sfidato “l’armata Tranchida”; delle tre, solo quella del candidato sindaco Miceli hanno superato lo sbarramento ed hanno avuto diritto d’accesso al nuovo consiglio comunale trapanese. 

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