I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno eseguito un’ordinanza nei confronti di sette persone, tra imprenditori e prestanome, accusate di associazione a delinquere finalizzata alla realizzazione di frodi sui bonus edilizi. L’operazione è il risultato di un’indagine condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria, che ha fatto luce su un complesso sistema di truffe attraverso la gestione fittizia di lavori di ristrutturazione.
Secondo quanto emerso, 19 imprese edili, tutte con sede a Palermo, avrebbero simulato lavori per un valore complessivo superiore a 26 milioni di euro, sfruttando in modo illecito le agevolazioni fiscali previste dal sistema dei bonus edilizi. Per dieci di queste società è stata disposta l’interdizione dall’esercizio dell’attività economica.
Il gip del Tribunale di Palermo, al termine degli interrogatori di garanzia, ha emesso misure cautelari nei confronti di sette indagati: quattro sono finiti agli arresti domiciliari, mentre per altri tre – tra cui un ingegnere – è stato stabilito il divieto per un anno di esercitare attività imprenditoriali e di ricoprire incarichi direttivi in aziende. Per il professionista è scattato anche il divieto di esercitare la professione.
L’operazione, che mira a colpire un fenomeno sempre più diffuso legato all’uso distorto dei bonus edilizi, rappresenta un ulteriore passo nella lotta alle frodi fiscali e al riciclaggio, con un impatto significativo sul tessuto economico locale. Le indagini proseguono per individuare ulteriori responsabilità e ricostruire l’intera filiera delle operazioni illecite.