Due importanti operazioni di polizia marittima sono state condotte dagli uomini della Capitaneria di Porto di Trapani e dell’Ufficio Locale Marittimo di Castellammare del Golfo, sotto il coordinamento del 12° Centro Controllo Area Pesca della Direzione Marittima di Palermo. Le attività miravano alla tutela dell’ambiente marino e al rispetto delle normative sulla pesca.
In particolare, a Castellammare del Golfo, è stata sequestrata una rete da pesca del tipo “spadara” della lunghezza di 2.000 metri, a bordo di un peschereccio della marineria di Porticello. Questo tipo di attrezzo, vietato dalle normative comunitarie per la sua scarsa selettività e l’alto impatto su specie protette come delfini e capodogli, era abilmente occultato in una paratia a doppio fondo, nascosta da un finto puntello sul ponte di coperta.
Grazie a un’ispezione accurata e all’intuizione dei militari della Guardia Costiera, è stato possibile individuare la rete e smascherare le tecniche utilizzate dall’equipaggio per camuffarla, tra cui un sistema di maglie removibili che la facevano apparire come una rete da circuizione a chiusura meccanica, normalmente consentita.
Al termine dell’operazione, oltre al sequestro dell’attrezzatura illegale, al comandante dell’unità sono state elevate tre sanzioni amministrative per un totale di 6.000 euro, relative alla detenzione e occultamento dell’attrezzo non consentito e all’attività di pesca con licenza scaduta.
Un secondo intervento è stato effettuato in località Nubia, nei pressi della Riserva Naturale Orientata. Qui, i militari della Capitaneria di Porto di Trapani hanno sorpreso due soggetti intenti nella pesca subacquea illegale del riccio di mare. I due pescatori di frodo avevano già catturato oltre 250 esemplari, molti dei quali in stato di novellame. Il prodotto ittico è stato sequestrato e rigettato in mare per favorire il ripopolamento della specie.