Continua la protesta degli ASU impegnati nei Beni Culturali in Sicilia. In sciopero dal 26 luglio, i lavoratori hanno indetto un sit-in di protesta davanti palazzo d’Orleans a Palermo.
La richiesta è chiara: vogliono conoscere le intenzioni del governo Regionale sulla loro situazione lavorativa. Una situazione che coinvolge non solo tutti gli operatori, ma anche le loro famiglie.
In un appello accorato, i lavoratori chiedono alla Regione di intervenire prontamente.
Soprattutto dopo che a gennaio scorso, l’ARS aveva approvato all’unanimità la norma per porre fine al precariato. Si tratta dell’articolo 10 comma due della Legge Regionale del gennaio 2024. La legge prevede la stabilizzazione dei 240 lavoratori ASU impegnati dal 2014 presso il dipartimento regionale dei beni culturali per colmare le croniche carenze di organico.
Il 12 marzo, poi, il presidente Schifani aveva dichiarato che il suo programma di governo prevedeva la fine del precariato. Un impegno che, secondo quanto dichiarato da Schifani, sarebbe stato mantenuto a breve.
Dichiarazioni di Schifani riprese poi dai diversi esponenti del governo che avevano sottolineato la stabilizzazione dei 3700 lavoratori ASU.
Niente però è stato fatto e la protesta va avanti da ormai 12 giorni.
Chiara Conticello