Avviati, nella zona della foce del fiume Salso, in territorio di Licata, i lavori che si sono resi necessari dopo le alluvioni e le mareggiate del 19 e 20 ottobre.
In quell’area, infatti, si è verificata una forte erosione della costa che mette in pericolo il vicino depuratore di acque reflue di contrada Ripellino. Il rischio è quello di disastro ambientale, qualora il dissesto idrogeologico dovesse causare il blocco delle attività dell’impianto obbligando allo sversamento in mare dei liquami non trattati.
«Con questo di Licata – dice il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani – abbiamo avviato cinque degli interventi previsti dall’emergenza regionale deliberata dal mio governo. Abbiamo individuato velocemente le maggiori criticità e abbiamo fatto partire subito i lavori. E presto prenderanno il via anche quelli da effettuare nella città di Catania. Si tratta di territori che avevano bisogno di risposte immediate dopo gli ingenti danni causati dal maltempo e la Regione è stata pronta ad andare incontro a queste esigenze con azioni concrete».
Stanziati, per mettere in sicurezza l’area di sbocco a mare del Salso, 700 mila euro. È prevista la realizzazione di una scogliera di argine con massi naturali posizionati per garantire un’adeguata protezione della costa e dell’impianto di depurazione.
Inoltre, verranno rimossi i detriti che la piena del fiume ha depositato nella foce. I lavori sono iniziati martedì 5 novembre e si protrarranno per 120 giorni.
In totale, per i cinque interventi (oltre a Licata sono partiti quelli a Stromboli, Ginostra, Enna e Assoro) il governo Schifani ha stanziato 2,8 milioni di euro. Il coordinamento è affidato al dirigente generale del dipartimento Tecnico dell’assessorato regionale delle Infrastrutture, Duilio Alongi, in qualità di commissario per l’emergenza.