venerdì, Gennaio 17, 2025
11.1 C
Trapani
HomeAttualità"E' tempo di pensare a un territorio unico"

“E’ tempo di pensare a un territorio unico”

Riportiamo integralmente la nota inviataci dal Comitato “Trapani-Erice, una città” presieduto da Ignazio Grimaldi. Il comitato ci scrive dopo la puntata di ThePoliticom andata in onda il 28 novembre sul tema dello sviluppo del territorio.

Ecco la nota.

———-

Una convergenza di intenti quella andata in onda su telesud in data giovedì 28 novembre scorso su The Politi.Com, puntata dal titolo “UN TERRITORIO UNICO” dedicata allo sviluppo urbanistico dei comuni di Erice, Misiliscemi, Trapani e Valderice.

Gli ospiti invitati al dibattito dal Direttore Nicola Baldarotta erano gli amministratori provenienti dai comuni sopra citati: Salvatore Tallarita, Sindaco di Misiliscemi, Camillo Iovino, Presidente del Consiglio Comunale di Valderice, Pino Agliastro, Assessore Urbanistica Comune di Erice, Giuseppe Pellegrino del Comune di Trapani, Assessore Urbanistica Comune di Trapani. Gli amministratori, nonostante rappresentassero realtà amministrative “diverse” ma contigue, hanno concordato sul fatto che un progetto urbanistico comune sarebbe stato più che logico, ottimizzando tempi e risorse. Tutto ciò alla luce del fatto che ogni singolo progetto di sviluppo, in assenza del necessario coordinamento tra comuni limitrofi, risulta monco. Solamente il Sindaco Tallarita, nonostante il dibattito, ha paventato la presenza di uno “spirito del luogo” (genius loci) di Misiliscemi. Tale considerazione desta non poche perplessità se si considera che il comune è ancora oggi in fase di costituzione.

IL DECLINO DEMOGRAFICO DEL TERRITORIO

“Ci chiediamo come ancora oggi si sostenga la necessità di ben quattro comuni differenti ma contigui tra loro, su un territorio che dal punto di vista demografico è in decennale declino.” – dice Ignazio Grimaldi Presidente del comitato “Trapani – Erice: una città, che continua “I dati parlano chiaro e fanno presupporre che in meno di 100 anni le nostre tradizioni, dai misteri di Trapani e Erice alle feste patronali di Sant’Alberto o della Madonna di Custonaci, potrebbero ridursi ad essere dei ricordi o, peggio, documentari in vuoti musei di antropologia. Tutto questo a causa di logiche strumentali al potere di pochi”. Sul punto i dati parlano chiaro. L’analisi demografica del territorio trapanese negli ultimi 24 anni (2000-2024) rivela un quadro di progressivo declino demografico, con dinamiche differenziate tra i diversi comuni dell’area. La città di Trapani, dopo il 2010, ha registrato un declino costante che si è ulteriormente aggravato nel 2021 con il distacco di Misiliscemi. Ciò ha comportato una riduzione significativa della popolazione. Oggi Trapani conta 54.987 abitanti, con una perdita complessiva del 19,55% rispetto al 2000. Erice ha seguito un percorso simile, caratterizzato da un declino più graduale ma costante lungo tutto il periodo. La popolazione è passata da 29.338 abitanti nel 2000 a 25.808 nel 2024, con una perdita del 12,03%. È interessante notare come il declino di Erice non abbia mai mostrato fasi di ripresa significative, suggerendo una tendenza strutturale al decremento demografico. Misiliscemi, il nuovo comune nato nel 2021 dal distacco da Trapani, nei suoi primi anni di vita ha già registrato una variazione del -0,34%. Gli altri comuni dell’area hanno mostrato dinamiche differenziate. Valderice ha dimostrato una maggiore resilienza demografica, con una fase di crescita fino al 2012, seguita da un periodo di stabilità fino al 2017 e solo recentemente ha iniziato a mostrare segni di declino. La variazione totale nel periodo è stata del -0,58%, evidenziando una maggiore capacità di mantenimento della popolazione.

Paceco ha seguito un andamento simile a quello di Trapani ma su scala ridotta, con una crescita moderata fino al 2011, seguita da un declino graduale che si è accentuato negli ultimi anni. La perdita complessiva è stata del 3,07%. GLI SPRECHI DEL TERRITORIO Tutti i partecipanti hanno sottolineato come gli sforzi delle amministrazioni siano tesi a rendere il territorio attrattivo e capace di trattenere i giovani. Peccato che le 4 municipalità, replicando gli organi sia politici sia amministrativi, dilapidano i fondi pubblici che potrebbero permettere di costruire un progetto territoriale unitario e serio. “Il comitato “Trapani Erice una città” ritiene che i quattro piani urbanistici per uno stesso territorio siano economicamente inefficienti. Ci saremmo aspettati, dopo alcuni validi ragionamenti, che gli amministratori si fossero fatti portatori almeno di una esigenza pianificazione comune dei servizi essenziali, dai trasporti alle reti idriche” – chiarisce Alberto Cardillo – Vice Presidente del Comitato.

Ma cosa pensano i cittadini sul tema della grande città? Per indagare il tema il comitato ha promosso un sondaggio anonimo per raccogliere le opinioni dei cittadini dei territori coinvolti circa: i confini della città di domani, il perché non si è ancora fatta “una città” e le soluzioni per farla. Il sondaggio, la cui compilazione richiede pochi minuti, raccoglie le opinioni di ognuno sia attraverso una scala da 1(poco d’accordo) a 5 (molto d’accordo) sia esprimendo liberamente il proprio pensiero nei campi a risposta libera. “La nostra speranza è superare i 902 intervistati della ricerca realizzata dall’istituto Demopolis in occasione del convegno “Trapani, Erice: due comuni una città” (Luglio 2024) – dichiara il Delegato alla comunicazione Antonio Musmeci Catania. Chiediamo a tutti, soprattutto ai giovani e giovanissimi, uno “sforzo attivo nella condivisione e compilazione del questionario”, sia attraverso i propri social sia attraverso i propri gruppi whatsapp”.

Qui il link al sondaggio: https://forms.gle/bvss9vW5SMm1ovjd8

Altre notizie