di Mario Torrente
Danni ad Erice, negli storici sentieri che attraversano il monte da un versante dall’altro, a causa del passaggio delle moto da enduro. Convocata una riunione per potenziare i controlli e garantire la tutela del patrimonio della montagna e la sicurezza di chi va a piedi.
I motociclisti arrivano praticamente ovunque, fino al sentiero delle mura elimo puniche dove incrociano persone a piedi, spesso anche famiglie con i bambini visto che il percorso inizia praticamente nel centro abitato di Erice. Il bosco, tra gli alberi ed a ridosso della millenaria cinta muraria, somiglia poi sempre più ad una pista da enduro, con i segni del passaggio delle moto ben visibili, che con le ruote, ed il loro peso, finiscono col danneggiare gli storici sentieri, alcuni secolari, come quello di porta Castellammare, dove è un susseguirsi di pietre “saltate” a causa delle moto. Tant’è che andando a piedi bisogna stare attenti a quelle traballanti, col pericolo di cadere o scivolare perché ormai quasi del tutto distaccate. E così percorsi antichissimi e bellissimi sempre più apprezzati dagli escursionisti, vanno perdendo pezzi, come l’itinerario per la Torretta Pepoli, proprio sotto il Castello di Venere. Danni anche nella scalinata che sale da porta Spada, da dove passano i turisti che visitano Erice. I segni del passaggio delle moto sono praticamente ovunque, nelle storiche mulattiere realizzate secoli addietro per permettere la risalita dei carretti così come le nuove scalette recentemente realizzate dalla Forestale, come quello che, dalla Casazza, tagliando per la scala soprana, riprende l’antichissimo itinerario dei trasporti della Madonna di Custonaci. Stiamo parlando di una “via” che racconta 500 anni tra fede e tradizione. Posti unici, così carichi di storia e bellezza, che meriterebbero più rispetto, cura e tutela, da difendere davvero con i denti perché sono un patrimonio che appartiene a tutti. Ma c’è anche un aspetto che riguarda sicurezza, per la presenza degli escursionisti, che vanno crescendo sempre più di numero nell’ambito delle attività outdoor. Ad Erice ci sono molti itinerari del Cai, sempre più frequentati dai camminatori. Ed in questi anni è stato fatto un lavoro di pulizia e recupero dei sentieri che ha visto in prima linea l’Azienda Foreste, il Comune di Erice ed il Club Alpino Italiano. Tra l’altro, da Sant’Anna, dal bosco di Erice e da Porta Castellammare passa il Sentiero Italia del Cai. Il che non è una cosa da poco. Ma la presenza delle moto, in una stradella sterrata, come ad esempio quella che da Martogna risale per il Santuario di Sant’Anna per arrivare fino ad Erice dal sentiero 601, quindi con molte persone che vanno a piedi, rappresenta un pericolo perché le ruote possono fare partire delle pietre che diventano quasi dei “proiettili”. Insomma, qualcuno potrebbe finire col farsi male. Come ovvio, ci sono motociclisti disciplinati, sicuramente la maggior parte, che rispettano le regole e non vanno nei sentieri storici di Erice, rallentando o fermandosi del tutto quando incontrano persone a piedi. Ed altri, invece, che non si comportano bene, mettendo a rischio gli escursionisti e danneggiando i luoghi in cui vanno a fare enduro. I “segni” del passaggio delle moto sono sotto gli occhi di tutti ed ormai la situazione sembra davvero che stia sfuggendo di mano, tant’è che l’assessore Enzo Di Marco ha convocato per i prossimi giorni una riunione, alla presenza della Forestale e delle forze dell’ordine, per affrontare la questione. Intanto in diversi punti della montagna l’Azienda Foreste di Trapani ha collocato dei cartelli che indicano il divieto di accesso dei mezzi a motore. Lo stesso dovrebbe fare il Comune di Erice per il bosco, dove potrebbe essere predisposta una apposita ordinanza propedeutica al potenziamento dei controlli.
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