Abolire o non abolire, questo è il dilemma. Ma al posto di filosofi e pensatori, a porsi la domanda sono gli alunni di una scuola primaria di Palermo. All’Istituto comprensivo Rita Borsellino, infatti, l’argomento del giorno non riguarda tabelline o analisi logica, ma il grembiule scolastico. E per decidere il suo destino, gli studenti hanno scelto il metodo più democratico possibile: un referendum.
Tutto è cominciato da due classi di quarta elementare che, probabilmente stanche di dover infilare il grembiule ogni mattina, hanno scritto una lettera alla dirigente scolastica. “Quando fa caldo non li vorremmo mettere. Sono stretti e non ci possiamo muovere. Non dobbiamo per forza essere tutti uguali perché ognuno è diverso”, hanno spiegato gli alunni nella loro richiesta. E la dirigente scolastica, Lucia Sorce, non ha liquidato la questione con un semplice “si fa così perché si è sempre fatto così”, ma ha deciso di cogliere l’occasione per trasformare la protesta in un’esperienza educativa.
L’intero istituto sarà, così, coinvolto nella votazione, anche i più piccoli che ancora non sanno leggere e scrivere. Per loro, le schede elettorali saranno semplificate con immagini.
Al di là della questione grembiule sì o no, l’iniziativa è un ottimo esempio di educazione civica pratica. La Dirigente scolastica ha infatti sottolineato l’importanza di far sperimentare ai bambini il valore della partecipazione democratica.
Chi vincerà tra “Team Grembiule” e “Team Libertà”? Il verdetto è nelle mani, anzi nelle matite degli alunni.