Il settore forestale ripartirà ma non ci sarà l’auspicata stabilizzazione di tutti i forestali. I lavoratori impegnati nel comparto sono troppo per le ridotte risorse finanziarie della Regione Siciliana. Benché ridotto progressivamente dai quasi 28mila (del 2013) agli attuali 17mila il bacino non consente di assorbire tutti. È stato chiaro il Presidente della Regione, Nello Musumeci, in visita al Comune di Aidone, in provincia di Enna, quando gli è stata posta la domanda: «Niente stabilizzazione per tutti i forestali». Una speranza che migliaia di lavoratori avevano nutrito anche alla luce del recente intervento di giunta regionale e ARS che hanno definito la stabilizzazione di 4600 ASU, precari da oltre vent’anni. È probabile che l’intervento di stabilizzazione di una parte dei 17mila forestali possa riguardare solo i lavoratori “centocinquantunisti”, cioè quelli che per più tempo (151 giorni l’anno) e da più tempo lavorano nel settore. Passeranno, questi lavoratori da 151isti a OTI (operai a tempo indeterminato). Quanti? non è dato sapere quali sono i piani della Regione Siciliana in dettaglio. Rimarranno invece escluse le face dei “centunisti” (che lavorano 101 gioni l’anno) e dei “settantottisti” (78 giorni l’anno). Per queste due fasce di lavoratori si potrebbe prefigurare invece il passaggio di fascia: da 101 giorni a 151 giorni e da 78 giorni a 101 giorni di lavoro. Una sorta di progressione che consenta di accompagnare tutti i lavoratori verso la pensione o l’uscita dal precariato. I tempi però sono “biblici” considerato che nelle fasce 78 giorni e 101 giorni vi sono anche lavoratori che vanno dai 55 ai 60 anni. I provvedimenti, che non sono una vera e propria riforma, anche se vengono presentati come tali, arriveranno al dibattito dell’aula nei prossimi giorni