Il libro della domenica

di Serena Giacalone

Sessantaquattro anni fa, nel lontano ottobre del 1960, il romanzo “Il giorno della civetta” fece il suo debutto sulla rivista “Mondo Nuovo” (per poi essere pubblicato come libro nel marzo del ’61).

La trama ruota attorno a un triplice omicidio connesso a una rete di potere e informazioni.

Le indagini meticolose del Comandante Bellodi, un nordista “comunista e partigiano”, sorprendentemente riescono a sfidare l’elusività dei mafiosi, portando all’arresto dei colpevoli e all’identificazione del mandante, un influente “Don” locale coinvolto nella politica romana.

Nonostante l’accuratezza delle indagini, tutte le accuse verranno successivamente respinte e gli inquirenti trasferiti altrove.

Il libro, fortemente critico nei confronti di coloro che minimizzavano il fenomeno mafioso, ebbe un enorme successo, trasformandosi dapprima in una commedia e successivamente in un film di Damiano Damiani, girato a Partinico e interpretato da attori del calibro di Franco Nero e Claudia Cardinale.

L’opera di Sciascia anticipò di vent’anni l’istituzione come reato dell’Associazione per delinquere di tipo mafioso nel 1982.

Sciascia trasse ispirazione da eventi e personaggi reali per la costruzione della trama e dei protagonisti del suo romanzo. La figura del sindacalista Accursio Miraglia, ucciso a Sciacca nel 1947, si riflette nel personaggio del potatore Paolo Nicolosi, mentre il Comandante Bellodi trova le sue radici nell’ufficiale Renato Candida, che al tempo comprendeva la reale esistenza della mafia, anche quando questa veniva ufficialmente negata.

“Il giorno della civetta” è oggi parte integrante delle letture scolastiche, suscitando interesse e curiosità tra gli studenti, che lo considerano un riflesso di un’epoca passata, talvolta vista in chiave folkloristica e tipicamente siciliana.