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L’Almanacco del giorno

Oggi è Domenica 7 Aprile. Siamo nel 95º giorno dell’anno e mancano 268 giorni alla fine del 2024.

A Trapani, il sole sorge alle 06:52 e tramonta alle 19:46.

La luna è calante, illuminata al 2%.

Santo del giorno: Giovanni Battista de La Salle è il patrono di maestri ed educatori. Nato a Reims nel 1651, era il primo di undici figli. A 21 anni restò orfano di entrambi i genitori. Nonostante questo acquisì il dottorato in teologia e dedicò la sua vita all’insegnamento dei ragazzi. Ha fondato la prima congregazione laica della Chiesa: i Fratelli delle Scuole Cristiane. E’ passato dalle lezioni individuali a quelle collettive e dall’insegnamento in latino a quello in francese. Al suo funerale, nel 1719, assistettero 30mila persone, in buona parte suoi ex allievi.

Proverbio siciliano: “Cu nesci d’amuri, tuttu lu mondu è patria.” (Trad.: “Chi ha nel cuore l’amore, tutto il mondo è patria”).

Questo proverbio sottolinea il potere universale dell’amore, che rende ogni luogo familiare e accogliente per chi lo porta nel cuore.

Aforisma del giorno: “

“La vita è come una bicicletta: per mantenere l’equilibrio devi muoverti.” – Albert Einstein

Questo aforisma ci ricorda che la vita è un continuo equilibrio tra adattamento e azione, e che per progredire è necessario muoversi e affrontare le sfide che ci si presentano.

Nati oggi: Il 7 aprile 1964 nasce Russel Crowe, attore neozelandese.

Accadde oggi:7 aprile 1939- Mussolini invade l’Albania.

Mussolini aveva appena finito di inaugurare un congresso di chirurgia in Campidoglio, il 7 aprile 1926, quando una pallottola lo colpì di striscio al volto, ferendogli il naso. L’aspirante killer era una cinquantenne irlandese, Violet Gibson. Fu assolta per infermità mentale e rispedita nel Regno Unito su indicazione del Duce, che per questo fu ringraziato dalle autorità britanniche. Fu solo uno dei vari attentati subiti in quegli anni da Mussolini, che li sfruttò abilmente per imprimere una svolta autoritaria al Paese. Tredici anni dopo l’Italia era diventata un regime totalitario e il governo fascista decise di annettere l’Albania. L’invasione scattò il 7 aprile 1939. Fu una passeggiata: non perché l’operazione fosse stata ben pianificata, ma perché la resistenza fu quasi inesistente. Re Zog, che due giorni prima era diventato papà del principe Leka (l’erede al trono), fuggì in Grecia con la regina Geraldina e parte delle riserve auree del Paese. Poco dopo Vittorio Emanuele III assunse la corona albanese.

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