Le tre domande della domenica a…

Fervono i preparativi per la 66^ cronoscalata Monte Erice, l’evento automobilistico per eccellenza nel nostro territorio e che da sempre esercita un fascino particolare e in grado di rinnovarsi anno dopo anno e coinvolgere tantissimi appassionati provenienti da ogni parte d’Italia. Per la nostra rubrica, le tre domande della domenica sono rivolte a Giovanni Pellegrino, presidente dell’Automobile Club Trapani.

Presidente, come stanno procedendo i preparativi alla 66^ edizione della Monte Erice?

“Procedono in armonia, tenendo conto di tutte le varie fasi di preparazione alla gara. Abbiamo appena approvato il regolamento relativo alle auto moderne e tutto sta procedendo bene. Dal punto di vista operativo la squadra è guidata dal direttore di gara Fabrizio Fondacci, ma voglio lodare l’impegno di tutti coloro che gravitano attorno al mondo della Monte Erice. E il motivo è semplice. Perché la macchina organizzativa vive grazie a un sincronismo perfetto, grazie al quale tutti sono indispensabili per la buona riuscita della nostra gara”.

Perché la Monte Erice esercita un fascino particolare?

“Ci sono mille motivi per cui viene riconosciuto un fascino particolare alla Monte Erice. A cominciare dal lugo nel quale la gara viene disputata, una ambientazione unica, che fa innamorare tutti. Il paesaggio è fantastico e i piloti amano correre su questi tornanti, perché la difficoltà è riconosciuta da tutti. Non devono distrarsi un attimo e vivono quei minuti della gara in apnea, come se volassero tra il cielo e il mare. E poi la tecnica. In questa gara i piloti devono fare ricorso a tutte le loro capacità, al loro bagaglio di esperienza e alle loro qualità, perché nella Monte Erice entrano in gioco diverse componenti. Su tutte il clima, perché è come se affrontassero più gare in una, in quanto proprio le condizioni meteo possono essere diverse tra la partenza e l’arrivo. Bisogna avere una padronanza di guida perfetta, a conferma del luogo comune secondo il quale “non si è campioni nelle cronoscalate se non si ha all’attivo almeno una Monte Erice”.

Come vive lei ogni anno questa grande manifestazione sportiva per l’intero territorio siciliano?

“La Monte Erice ormai non rappresenta più un avvenimento territoriale. È parte del territorio, ma va ben oltre il territorio stesso. La Monte Erice oggi è orgoglio e senso di appartenenza che travalica la provincia di Trapani e la Sicilia tutta. La Cronoscalata oggi è in grado di mettere in risalto la Sicilia e noi, nel nostro piccolo, contribuiamo ad esportare una immagine positiva del nostro territorio, non legata esclusivamente al mondo automobilistico. Rappresentiamo a tutti gli effetti un volano per il turismo di questo territorio e, allora, per rispondere alla domanda di come vivo questa grande manifestazione sportiva, non posso che ammettere di viverla con soddisfazione. Stiamo traghettando la Monte Erice sempre più nell’Olimpo della velocità della montagna, prova ne è l’inserimento nel nuovo Campionato Supersalita. E tutti i nostri sforzi mirano a un costante e continuo miglioramento”.

Mirko Ditta