di Fabio Pace

Si chiama “Rigenera” il primo progetto del nuovo gruppo parlamentare all’Ars creato dagli ex grillini Angela Foti, Valentina Palmeri (nella foto di copertina), Elena Pagana, Matteo Mangiacavallo e Sergio Tancredi (nella foto di copertina), denominato  Attiva Sicilia. Si tratta di una campagna di rigenerazione urbana post lockdown finanziata con le decurtazioni degli stipendi dei cinque deputati che iniziano con il mettere a disposizione 10mila euro. I cinque “ribelli” del M5S spiegano come funziona “Rigenera”: «Basta segnalare un luogo degradato, un angolo della tua città che merita di essere “rigenerato”. Manda una foto di quello spazio all’indirizzo  rigenera@attivasicilia.it e insieme a te lo renderemo unico, narrando le identità siciliane». «Attraverso questo progetto vogliamo restituire bellezza e “narrare” la “sicilianità”, la nostra “identità” per combinare l’identità siciliana di cui tanto si parla in questi giorni con il futuro e la rigenerazione urbana. Vogliamo lanciare – spiegano – un messaggio di “rinascita” della nostra Sicilia a seguito di un’emergenza che ha visto fermarsi tutto. É ora di ripartire, insieme». Fin qui le dichiarazioni ufficiali affidate ad un comunicato stampa. Appare però impossibile non leggere nell’iniziativa una risposta implicita alle polemiche che hanno visto alcuni degli ex grillini in aperto contrasto con quanti sono ancora nel movimento e nel gruppo parlamentare, rispetto al feticcio identitario delle restituzioni al “popolo” (cavallo di battaglia del M5S e cavallo di troia per ingraziarsi l’elettorato). A fronte dei problemi di rappresentatività e di dibattito democratico interno nel movimento, sollevato dai transfughi, una delle accuse nei confronti degli ex, avanzate dagli ortodossi è che non hanno restituito i soldi dello stipendio da parlamentare.