di Fabio Pace

Maurizio Macaluso ha presentato il suo ultimo lavoro nella coorte dell’ex carcere di San Francesco a Trapani. “La Pecora Nera, nulla è come sembra”, pubblicato su carta elegante e di pregio, e con una splendida copertina, dall’editore trapanese Margana, è un libro che sotto forma di giallo indaga la psicologia e l’animo dei personaggi, a partire dal protagonista: Virginio La Porta. Un anonimo professore di matematica, figlio di un noto avvocato, considerato la pecora nera della famiglia per le sue umane fragilità. Virginio ha dimestichezza con i numeri ma è timido e impacciato con le parole, al punto da avere violente crisi quando parla in pubblico. La sia vita sociale è grigia, a cinquantadue anni vive ancora con la madre malata di Alzheimer. Sarà Alessia, una ragazza di 29 anni intraprendente e spacciata, a irrompere nella sua vita e a portarlo su una strada di cambiamento tra una serie di inattesi, imprevedibili, sconvolgenti avvenimenti. Macaluso indaga nei temi dei rapporti familiari, della malattia, della analisi e della psicoterapia. Tutti argomenti spinosi come del resto ne ha già trattato in passato: la pedofilia nel suo primo lavoro “l’uomo che amava i bambini”; la violenza sulle donne ne “La Cagna”; l’omofobia in “Di Domenica”; l’emarginazione delle periferie e il terrorismo di matrice islamica, la fede come carriera in “Sarò Dio”. Il libro è stato presentato in un brillante dialogo – intervista con la giornalistA Ornella Fulco. È stata anche l’occasione per annunciare un suo prossimo lavoro, scritto a quattro mani con Gaetano Santangelo che nel 1995 fu arrestato per la strage di Alkamar, l’omicidio dei carabinieri Carmine Apuzzo e Salvatore Falcetta nella casermetta di alcamo Marina nel 1976. Fu proprio una inchiesta di Maurizio Macaluso che riaprì il caso e che portò a disvelare il clamoroso errore giudiziario che portò per anni in carcere quattro innocenti.

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