Riaffiora l’antica strada di Sant’Anna

Le forti piogge dei giorni scorsi hanno fatto “ricomparire” alcune parti dell'antichissima strada di Sant'Anna, la via che collegava le pendici nel Monte, nel versante di Martogna, con Erice, facendo riaffiorare parti dell’originario basolato.

di Mario Torrente

Le abbondanti precipitazioni della scorsa settimana hanno fatto riaffiorare alcune parti dell’originario basolato. L’acqua della scorsa settimana ha praticamente scavato profondi solchi, portandosi il materiale che era sopra i lastroni e le pietre, compreso il cemento messo in alcuni punti per consentire il passaggio dei mezzi. Ed è così che è sono tornati alla luce alcune parti dell’antichissima strada di Sant’Anna. La pioggia ha anche pulito e scontornato i quadrati dove è rimasto un poco di basolato.

Questo tracciato, potrebbe risalire alla prima guerra punica, quindi a circa 2200 anni fa, ad opera degli stessi Romani, che in questo lato della montagna avevano i loro accampamenti e fortificazioni, come il Castello dell’Egitallo. Ed ancora oggi si possono vedere alcuni resti di queste strutture, come il muraglione vicino alle Rocche del Calderaro ed alcune torri. Siti e reperti archeologici che sono stati studiati dall’archeologo Antonino Filippi, che ha pure curato diverse pubblicazioni e tenuto delle conferenze.

Si tratta insomma di pavimentazioni antichissime, realizzate per fare passare carri e carretti tirati da asini e cavalli, che ancora oggi si intravedono in alcuni punti della montagna di Erice che sono però messi a dura prova dal passaggio di mezzi come fuoristrada e moto che come ovvio finiscono col compromettere la tenuta delle pietre superstiti, che andrebbero salvaguardate e tutelate, oltre che valorizzate con appositi studi.

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(foto Mario Torrente)