Si aggrava la posizione di Ernesto Favara

Imputato per maltrattamenti in famiglia, minacce e lesioni personali nei confronti della moglie, si aggrava la posizione di Ernesto Favara, ex pescatore di Castelvetrano che lo scorso 24 dicembre venne arrestato per aver ucciso, a coltellate, proprio la consorte.

Il processo in cui è imputato si riferisce a fatti commessi nel 2021 quando viveva ancora con la compagna. Il procedimento è scaturito da una denuncia presentata dalla vittima, Maria Amatuzzo.

La donna raccontò che il 4 maggio del 2021 il marito tentò di strangolarla con una corda di nylon all’interno della propria auto. La donna all’epoca era ospite di una struttura d’accoglienza di Partanna. Accuse sempre respinte da Favara che, ascoltato nel corso di una precedente udienza, ha invece sostenuto che fu la moglie a stringersi attorno al collo la corda di nylon.

A confermare la versione di Maria Amatuzzo, anche una operatrice della struttura di accoglienza. Nel corso dell’ultima udienza, il pubblico ministero ha contestato a Favara alcune aggravanti per due capi di imputazione.

Il giudice ha sospeso il dibattimento, rinviando al prossimo 16 novembre per dare la possibilità all’imputato di optare eventualmente per un rito alternativo, oppure integrare le richieste istruttorie. Nel processo è parte civile il padre di Maria Amatuzzo, assistito dall’avvocato Vito Daniele Cimiotta.