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Infrastrutture sportive: gli stadi di proprietà

Solo il 25% delle società ha uno stadio di proprietà in Serie A o B

Sono troppo pochi gli stadi di proprietà in Italia. Al momento – tra Serie A e Serie B – la percentuale di stadi di proprietà è di circa il 25% mentre all’estero è dell’80. La differenza è clamorosa e la qualità del prodotto finale non può essere comparata.

Pochi sono quindi gli esempi positivi in Italia. Lo Juventus Stadium è di proprietà della Juventus e ha una capacità di 41.507 spettatori. È il primo stadio moderno di proprietà di un club italiano, di certo il primo a mostrare l’importanza di un investimento del genere. Non a caso, dall’inaugurazione del 2011 la Juventus ha letteralmente cambiato marcia dopo un quinquennio deludente, conquistando nove Scudetti consecutivi e disputando due finali di Champions League.

Il primo club italiano a seguire l’esempio della Juventus è stato l’Udinese, che adesso si gode il proprio impianto da 24.950 spettatori. Mentre non c’è da stupirsi che l’Atalanta abbia portato a casa la prima Europa League in salsa tricolore. Il passaggio di consegne dello stadio dal comune di Bergamo all’Atalanta è avvenuto nel 2017. Da allora tante imprese in Champions e il recente trionfo in Europa League al cospetto del superlativo Bayer Leverkusen di Xabi Alonso.

Il Mapei Stadium è lo stadio di proprietà del Sassuolo con una capacità di 21.525 spettatori. Una squadra che rappresenta un piccolo comune di poco più di 40mila abitanti e capace di giocare in Serie A per 11 anni consecutivi. Anche qui, tra i segreti non solo una gestione sportiva eccellente (tanti i giocatori ceduti ai top club per cifre importanti) ma anche l’impianto di proprietà (ufficialmente appartiene alla Mapei e dunque alla famiglia Squinzi, proprietaria del club).

Tra le società virtuose c’è anche il Frosinone, che dal 2016 è proprietario dello stadio Benito Stirpe. Un caso decisamente diverso dagli altri: si tratta infatti di uno stadio rimasto incompiuto per un trentennio, con i lavori iniziati nella seconda metà degli anni ’80. Nel 2016 il Frosinone ha acquisito i diritti di superficie dal comune per 45 anni, rinnovandolo completamente.

Dal 2019 anche la Cremonese ha il suo stadio di proprietà da 15.191 posti. Parliamo ovviamente del Giovanni Zini, che nel 2022 è stato oggetto di un profondo restyling, e che nulla ha a che vedere con i dolci ricordi del Trapani per la sua prima promozione in Serie B. Dopo la ristrutturazione è arrivato anche il tanto atteso ritorno in Serie A nel 2022.

Il più piccolo degli stadi di proprietà è quello di proprietà dell’Albinoleffe da 1.791 posti. Dopo avere giocato per anni allo Stadio Atleti Azzurri d’Italia di Bergamo, l’Albinoleffe – a seguito dell’acquisto dello stesso impianto da parte dell’Atalanta – ha deciso di costruire una struttura tutta sua. Si trova a Zaniga.

Tanti restano gli incompiuti, con progetti che non hanno più visto la luce: Milan, Roma, Inter, Lazio, Fiorentina, Cagliari e tanti altri. Tutti fermi al palo tra burocrazia e risorse mancanti.

In Europa, la situazione è diversa. Nei principali campionati europei, la Premier League e la Bundesliga sono modelli di riferimento per gli impianti sportivi. In Bundesliga, 16 su 18 stadi sono di proprietà dei club, mentre in Premier League il numero è 17 su 20. In La Liga, 11 su 20 stadi sono di proprietà, mentre in Ligue 1 solo il Groupama Stadium dell’Olympique Lione è di proprietà del club.

Francesco Tarantino

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