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Almaviva, c’è l’accordo

Siglato a Roma l’ accordo tra Almaviva e i sindacati, con il coinvolgimento dei ministeri del Lavoro e delle Imprese. L’intesa prevede l’uso di ammortizzatori sociali per i 491 dipendenti dell’azienda fino al 31 luglio e l’avvio di un progetto promosso dalla Regione Siciliana, destinato a 130 lavoratori, che saranno inseriti nelle centrali operative di Palermo e Catania per gestire il servizio sanitario “116-117”.

Alla firma dell’accordo hanno partecipato figure chiave della Regione Siciliana, tra cui Salvatore Iacolino, dirigente generale del dipartimento della Pianificazione strategica, ed Ettore Foti, del dipartimento Lavoro. Presenti anche Maurizio Caracci, capo di gabinetto dell’assessorato delle Attività produttive, Vincenzo Cusumano, capo di gabinetto vicario dell’assessorato del Lavoro, e Vincenzo Ripellino, responsabile del controllo di gestione dell’assessorato della Salute. Hanno inoltre preso parte rappresentanti di altre regioni coinvolte, come Calabria, Campania, Lazio e Lombardia.

«Il mio governo ha seguito con grande attenzione la vicenda di Almaviva fin dal principio – ha dichiarato Renato Schifani, presidente della Regione Siciliana –. Garantire dignità ai lavoratori è una priorità assoluta. Con l’accordo Stato-Regione del novembre 2024 abbiamo stanziato 30 milioni di euro per un progetto di utilità sociale destinato ai cittadini siciliani e che fornirà stabilità a questi lavoratori. Confidiamo, inoltre, nell’attivazione di ulteriori iniziative per il futuro».

L’iniziativa della Sicilia ha suscitato interesse anche in altre regioni, come Lazio e Campania, che hanno manifestato l’intenzione di replicare il modello proposto.

L’assessore al Lavoro, Nuccia Albano, ha aggiunto: «Questo accordo è un ulteriore passo avanti per risolvere la crisi di Almaviva. Abbiamo sempre lavorato per supportare i lavoratori con interventi concreti e continueremo a farlo. Il governo Schifani è impegnato nella lotta al precariato, anche ventennale, e nella chiusura di vertenze storiche come quelle degli ex Pip, Asu ed ex Blutec. Stiamo restituendo stabilità e dignità a migliaia di famiglie».

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