“Tanto tuonò che piovve”. Questo proverbio fotografa l’esatto momento in casa Trapani. Il brutto pareggio contro il Picerno ha portato con sé inevitabili strascichi e malumori palpabilissimi. Nell’immediato post partita il presidente Valerio Antonini si è affidato ad X per manifestare tutta la propria delusione: “Serve una svolta subito o di teste ne faremo saltare parecchie da qui al 31 Gennaio”. Al di là del tono utilizzato dal numero uno granata, abbastanza eloquente è stato un passaggio di mister Capuano nella conferenza: “Molti giocatori non sono da Capuano ma penso nemmeno da questo girone. C’è qualche giocatore che si specchia”.
Si fa davvero fatica ad accettare un risultato come quello di lunedì scorso. Soprattutto per come è arrivato in una situazione di superiorità numerica di circa un’ora. Uno 0-0 piatto, scialbissimo, da profonda sonnolenza che ha fatto sì che Capuano e il direttore sportivo Pavone abbiano accentuato e accelerato nelle ultime ore il processo di una vera e propria rivoluzione nello spogliatoio granata. Da quanto emerso nelle ultime ore, potrebbero essere in sette a lasciare Trapani. Vicino il passaggio a titolo definitivo alla Virtus Entella di Maguette Fall. Insufficiente l’apporto dell’attaccante senegalese arrivato in estate dalla Giana Erminio. Solamente tre i gol messi a segno in 16 presenze in cui il classe 1994 non ha inciso a dovere. Dovrebbe andar via anche Andrea Seculin, su di lui l’interesse della Serie B. L’indizio era arrivato direttamente al “Curcio” con la panchina e la prima da titolare in C di Enis Ujkaj che bene ha fatto tra i pali. Potrebbero salutare Trapani, in diverse formule, anche Federico Carraro, Nermin Karic, Cristian Spini, Marco Crimi e Diego Zuppel. Insomma, una vera e propria rivoluzione è in atto. Un discorso a parte merita Facundo Lescano. Il bomber fino ad oggi è fonte solo di chiacchiere e nessuna offerta reale. Il margine di errore però si affievolisce sempre di più. Ci sono una Coppa Italia da conquistare e dei play off da affrontare da una posizione privilegiata.
Mirko Ditta