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Minacciato e vessato dalla figlia, un padre si è tolto la vita

Una agghiacciante situazione familiare, caratterizzata da minacce, vessazioni e continue richieste di denaro, dietro al suicidio di un padre avvenuto a Palermo. L’uomo, che aveva 48 anni, si è tolto la vita perché esasperato – secondo la tesi accusatoria – dalle continue richieste di denaro avanzate dalla figlia di 16 anni e dal fidanzato di un anno più grande di lei. I due sono accusati di estorsione aggravata e istigazione al suicidio. Il giovane è al Malaspina di Palermo. La fidanzata, invece, è stata condotta in una comunità di Catania. Il prossimo 26 marzo si svolgerà l’udienza preliminare per i due indagati. Per mesi l’uomo sarebbe stato costretto ad assecondare le richieste di denaro, accompagnate da minacce esplicite: “Ti prendiamo a legnate”, “Ti spariamo”. La sedicenne avrebbe detto al padre anche di essere incinta e che si sarebbe uccisa se il genitore gli avesse negato un sostegno economico, ma anche che non sarebbe più andata a scuola, facendo così scattare l’intervento dei servizi sociali. Vittima delle richieste estorsive, anche la nonna paterna della ragazza. La vita del 48enne era diventata un calvario a tal punto da mettere in atto il suo progetto di morte nella sua abitazione di Palermo dove si è impiccato.

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