di Mario Torrente
Partiamo ricapitolando la vicenda. Nei mesi scorsi i progetti di completamento delle opere urbanistiche del Villa Rosina, ovvero rete fognaria e riqualificazione, uno di poco più di 8 milioni e mezzo di euro, l’altro di poco più di 5 milioni e mezzo, per un totale di 14 milioni e mezzo circa, non rientrarono nella programmazione FSC resa nota dalla Regione Siciliana in occasione della firma dell’accordo con il Governo Nazionale. Un’esclusione che ha di fatto tagliato fuori le tanto attese opere nel quartiere trapanese dai finanziamenti del Fondo di sviluppo e coesione 2021/2027, come tra l’altro prospettato da diverse parti politiche in occasione di un incontro, molto partecipato, organizzato dal comitato di quartiere con la deputazione regionale
A questo punto tutte le speranze si sono concentrate sulla programmazione prevista nell’ambito del bando pubblico per la riqualificazione dei centri urbani della Regione Siciliana, con una previsione di 100 milioni di euro euro, così come prospettato a fine maggio dello scorso anno dal deputato regionale di Fratelli d’Italia Peppe Bica mentre, dagli scranni dell’opposizione all’Ars, gli onorevoli Dario Safina e Cristina Ciminnisi non risparmiarono di critiche il governo Schifani e la maggioranza di centro destra da dure critiche per l’esclusione di Villa Rosina dal Fondo di sviluppo e coesione. E proprio la parlamentare del M5S in questi giorni è tornata a puntare i riflettori sulle opere di urbanizzazione del quartiere di Villa Rosina, riportando la notizia della pubblicazione del bando della rigenerazione urbana, dove è prevista una “quota C” da 14 milioni di euro che, come sottolineato dalla Ciminnisi, sarebbe “l’unica a cui il Comune di Trapani potrebbe provare a candidare il progetto. Esattamente come tutti gli altri comuni siciliani e come era ampiamente prevedibile”.
Tra l’altro, lo scorso aprile era stata la stessa parlamentare trapanese ad avere sollecitato la convocazione di una apposita seduta della Commissione UE all’Ars, sostenendo come l’unico modo per avere la certezza di un finanziamento fosse quello di prevedere l’intervento tra quelli direttamente finanziati sul Fondi si sviluppo e coesione 2021/2027. A quel tempo, ha ribadito la Ciminnisi, la scelta si poteva fare, perché in quella fase il Governo sceglieva discrezionalmente gli interventi da inserire nell’Accordo di Coesione, come del resto ha fatto per altri progetti. Per il completamento delle opere di urbanizzazione a Villa Rosina, si rimandò invece tutto ai 100 milioni di euro sulla rigenerazione urbana. Adesso che il bando è stato pubblicato, la Ciminnisi , anche per fare chiarezza sulla vicenda, ha auspicato che il Comitato di quartiere, come fece qualche anno fa, inviti tutta la deputazione a confrontarsi e a discutere i termini della questione.
A stretto giro dalla presa di posizione della Ciminnisi, dalla maggioranza di centrodestra l’onorevole Giuseppe Bicaha ricordato come il Quartiere di Villa Rosina potrebbe rientrare nella categoria di interventi previsti dal bando regionale emesso dall’assessorato per le infrastrutture della Regione Siciliana per il finanziamento di interventi di rigenerazione e sviluppo dei centri urbani. Ma è necessario seguire l’iter procedurale previsto dal bando, soffermandosi sulla necessità della presentazione di un progetto almeno a livello di fattibilità tecnico-economica e dell’inserimento nel programma triennale delle opere pubbliche. Il parlamentare di Fratelli d’Italia ha quindi rimandato all’amministrazione comunale di Trapani, ma anche all’associazione “Insieme per Villa Rosina”, dicendosi convinto che lavoreranno per soddisfare tutti i requisiti richiesti dal bando, seguendo le procedure previste.