E’ stata eseguita presso l’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani, la prima autopsia virtuale con esame TC total body della salma. Una tecnica che in pochi secondi fornisce una rappresentazione dell’intero sistema scheletrico ad elevata risoluzione rendendo possibile identificare le lesioni parenchimali maggiori, o la presenza di eventuali corpi estranei in maniera del tutto non invasiva. La prima autopsia virtuale è stata effettuata sul corpo di Rosalia Garofalo, la donna di Mazara del Vallo uccisa dal marito lo scorso trenta gennaio. La moderna tecnica forense “Virtopsy”, eseguita dal radiologo dell’Unità operativa complessa di Radiologia del presidio ospedaliero trapanese, Filippo Mangiapane, utilizza la tecnologia radiologica più all’avanguardia per l’ottimizzazione e l’implementazione della documentazione fornita dall’autopsia classica, in una più ampia ottica di collaborazione tra medicina legale e radiodiagnostica. La documentazione così acquisita è conservata in maniera permanente e quindi valutabile anche a distanza di anni e da esperti differenti, permettendo ulteriori indagini anche dopo la tumulazione o la cremazione del corpo. Si tratta di una tecnica complementare e di supporto all’indagine forense che, se viene eseguita prima dell’indagine autoptica tradizionale, la può indirizzare e guidare con notevole economia di tempi e costi giudiziari.