Il sindaco di Erice Daniela Toscano e l’assessore Gianni Mauro hanno preso al presidio di in di protesta tenuto ad Irosa per l’approvazione della legge sulle Zone Franche Montane.
I sindaci dei 133 comuni delle zone France montane si sono riuniti ieri lungo lo svincolo di Irosa, lungo la Palermo Catania, tornando a chiedere l’attuazione delle zone franche montane, la cui legge, approvata all’Ars nel dicembre 2019, è rimasta ferma nelle commissioni parlamentari alla Camera. Dopodiché passerà al Senato. La protesta va avanti ormai da diverse settimane proprio per chiedere di accelerare sull’iter per arrivare all’istituzione delle Zone franche montane che sono uno strumento di fiscalità di sviluppo per territori alle prese con il fenomeno dello spopolamento e con i servizi primari sempre più compromessi. Nell’elenco della zone Franche montane c’è anche il Comune di Erice, ieri presente al presidio di Irosa con l’assessore Gianni Mauro e la sindaca Daniela Toscano.
«Il nostro è un grido di speranza, oltre che un appello – commenta la sindaca – affinché si possa dare ai nostri territori non solo una strategia di sviluppo ma anche una boccata d’ossigeno. Erice, come altri territori montani, è messo a dura prova da tanti problemi, in primis lo spopolamento ed a maggior ragione con la crisi pandemica, ed è per questo che è importante ribadire che noi siamo uniti e schierati, che crediamo in ciò che stiamo facendo e che andremo avanti. Grazie al comitato per la determinazione e l’entusiasmo che mette in tutto ciò che fa. La nostra presenza è un dovere ed un atto d’amore verso l’intera Sicilia».
«Quella che stiamo portando avanti è una battaglia di civiltà – ribadisce l’assessore Mauro -. Riteniamo fondamentale uno strumento di fiscalità di sviluppo per i Comuni montani, oggi mortificati dalla privazione di servizi essenziali e talvolta isolati. Per questo le ZFM rappresentano un impulso per restituire dignità e ripartire con forza. Ci auguriamo che le Camere esitino al più presto le disposizioni finalizzate all’istituzione delle Zone Franche Montane in Sicilia che oggi più che mai rappresenta un’urgenza non più rinviabile».