Il Tribunale amministrativo regionale di Palermo ha accolto il ricorso presentato da un uomo di Catania, che aveva avuto una relazione sentimentale con una donna di Favara, annullando l’ammonimento emesso nei suoi confronti dal questore di Agrigento. La decisione, pronunciata con sentenza del 7 marzo 2025, segna un’importante vittoria per il ricorrente, difeso dagli avvocati Girolamo Rubino e Daniele Piazza.
L’ammonimento, disposto con decreto del 3 aprile 2024, era stato emesso a seguito di un intervento dei Carabinieri di Favara, intervenuti per un dissidio tra ex conviventi. Secondo quanto riportato, la madre del minore non avrebbe garantito al padre il diritto di visita, portando all’emissione del provvedimento che lo invitava a tenere una condotta conforme alla legge e ad astenersi da qualsiasi molestia, pressione o minaccia. Il Questore aveva inoltre avvertito che il reiterarsi di tali comportamenti avrebbe potuto comportare una denuncia alla competente Autorità Giudiziaria.
Non ritenendo fondato il provvedimento, il catanese aveva presentato ricorso al TAR, assistito dai suoi legali, che hanno contestato l’assenza dei presupposti per l’adozione dell’ammonimento. Nel corso del giudizio, il TAR ha richiesto l’acquisizione delle annotazioni dei Carabinieri, verificando la sussistenza degli elementi posti a base del provvedimento.
A seguito dell’analisi delle prove, il TAR ha accolto le argomentazioni dei difensori, rilevando l’assenza di condotte persecutorie nei confronti della presunta vittima. Gli atteggiamenti attribuiti al ricorrente non risultavano configurare una minaccia grave o una reale offesa, ma piuttosto erano riconducibili alla legittima volontà di un padre di vedere il proprio figlio.
Con la sentenza del 7 marzo 2025, l’ammonimento è stato dunque annullato, consentendo al padre di esercitare il suo diritto di visita senza il timore di incorrere in ulteriori provvedimenti restrittivi.