di Federico Tarantino
Il cane che si morde la coda. Può riassumersi così la vicenda che vede protagonisti in questi giorni Renè De Picciotto ed il Comune di Trapani con il sindaco Giacomo Tranchida. L’imprenditore sarebbe prossimo a diventare il proprietario del palazzo della Banca d’Italia, con precontratto già firmato e versamento della caparra. Un’operazione che verrebbe chiusa in via definitiva solo dopo il cambio di destinazione d’uso dell’immobile. La risposta del primo cittadino non si è lasciata attendere, evidenziando come il cambio di destinazione d’uso del palazzo possa avvenire in seguito alla presentazione di un progetto. Passaggio non effettuato, al momento, da De Picciotto e dal suo entourage. Tranchida, però, non chiude la porta ad un eventuale cambio di destinazione d’uso del palazzo della Banca d’Italia. Precisa, infatti, anzi, che non emergono fatti ostativi in merito.
Passando, invece, all’avviso pubblico che consegni il titolo sportivo della città di Trapani, il sindaco precisa che verrà reso noto non appena sarà completato l’iter con il Libero Consorzio Comunale al fine di permettere al nuovo sodalizio di giocare le proprie gare interne al Provinciale. La disponibilità di massima dal commissario Raimondo Cerami è stata già ricevuta, secondo la regolamentazione del settore. Va, però, ratificato l’accordo che potrebbe avvenire anche in tempi abbastanza brevi. Il bando, già concordato con la Figc, fa sapere il Comune, è pronto. Una volta ottenuta la disponibilità dello stadio, verrà quindi pubblicato. Un passaggio che chiuderà i tanti mesi di agonia che hanno vissuto i tanti appassionati, privi della maglia granata.