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La lunga notte granata e a piazza Vittorio Emanuele si… Balla

di Luigi Todaro

È stata la notte più lunga, la più bella, la più attesa. Notte di festa, di delirio, di riscatto. Già domenica mattina, in ogni angolo della città, si respirava l’atmosfera delle grandi occasioni. C’era ansia, tensione, ma anche fiducia che si potesse chiudere il discorso promozione con quattro giornate d’anticipo. Così è stato.
Trapani ora è nel calcio che conta dopo anni di amarezze, delusioni, umiliazioni. Al triplice fischio del derby contro il Siracusa, il sogno, cullato fin da quando il presidente Valerio Antonini ha preso le redini della società, si è concretizzato. La città si è scatenata in una gioia incontenibile, sfociata sulle strade e sulle piazze, dal centro storico alle periferia in un tripudio di colori granata, di amore, fede calcistica, passione.
Clacson strombazzanti, cori, canti: la colonna sonora del trionfo.
Piazza Vittorio Emanuele si è trasformata in uno stadio, con la fontana del Tritone e la maestosa statua del Re Galantuomo a fare da cornice. Brividi. I fumogeni hanno acceso la festa.

Un popolo in visibilio. Sciarpe, bandiere e giochi d’artificio hanno illuminato la lunga notte di Trapani. Auto in corteo nella centralissima via Fardella. E’ stata la festa di tutti. In piazza anche intere famiglie. E i decibel sono saliti alle stelle quando sono giunti i giocatori per fare festa assieme ai tifosi. Apoteosi.
Festa fino a notte fonda. E oggi in città l’alba è arrivata timidamente quasi a non voler porre fine ad una notte da ricordare. Le luci del giorno, però, non hanno spezzato l’incantesimo. Anzi, le luci hanno ribadito che non è stato solo un sogno.

È la realtà: Trapani in C!

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