di Valeria Marrone
Oggi è Lunedì 8 Aprile. Siamo nel 99º giorno dell’anno e mancano 267 giorni alla fine del 2024.
A Trapani, il sole sorge alle 06:44 e tramonta alle 19:40.
La luna è nuova.
Santo del giorno: San Dionigi di Corinto, vescovo di Corinto. Sulla sua vita si hanno poche notizie, tutte provenienti da Eusebio di Cesarea che conservò alcune sue lettere. È venerato come santo dalle Chiese cattolica, ortodossa e copta.
Proverbio siciliano: “Cu è sapi a patri nun ni màncari mai”. (Trad.: “Chi sa il padre non lo mangi mai”).
Questo proverbio significa che si deve sempre rispettare e onorare la propria famiglia e le proprie radici, perché sono parte integrante della nostra identità e ci guidano lungo il percorso della vita.
Aforisma del giorno: “A volte devi smettere di attraversare l’oceano per trovare ciò che stai cercando. A volte è sufficiente guardare in fondo al tuo cuore.”
Questo aforisma sottolinea l’importanza di guardare dentro di sé anziché cercare costantemente altrove per trovare risposte o realizzare i propri desideri. Spesso la chiave per la felicità o per raggiungere i propri obiettivi è già dentro di noi.
Nati oggi: Il giorno 8 aprile 1962 nasce Alberto Angela, paleontologo, divulgatore scientifico e conduttore televisivo.
Curiosità: l’8 aprile è la giornata internazionale dei Rom e Sinti e camminanti, istituita nel 1971.
Secondo un sondaggio del 2014 condotto dal Pew Research Center in Francia, Germania, Grecia, Italia, Polonia, Regno Unito e Spagna, la maggioranza delle persone ha una visione negativa delle minoranze residenti nel proprio paese, in particolare musulmani, ebrei e rom. L’Italia e la Francia sono in cima alla lista dei paesi con questa percezione negativa. L’orientamento politico influisce sulla percezione, ma non in modo completo: in Francia, il 54% degli intervistati di sinistra e il 76% di quelli di destra hanno un’opinione negativa dei rom. L’Italia è uno dei pochi paesi europei che ancora ricorre ai campi per affrontare l’emergenza abitativa dei rom e dei sinti, nonostante ciò comporti violazioni dei diritti umani e costi eccessivi, come riportato nel rapporto del 2014 pubblicato dall’Associazione 21 luglio in occasione della Giornata Internazionale dei Rom e dei Sinti.
Accadde oggi: l’8 aprile del 217 moriva Lucius Septimius Bassianus, più noto come Caracalla, imperatore romano dal 198. Cadde vittima di una congiura ordita da Macrino, che subito si proclamò suo successore. È passato alla Storia come un despota dissoluto e sanguinario, giudizio avvalorato dal fatto che aveva fatto uccidere il proprio fratello minore e co-imperatore, Geta. Ma un paio di cose buone le ha fatte: emanò la Constitutio Antoniniana — che estendeva la cittadinanza romana a tutti gli uomini liberi dell’impero — e fece costruire i grandiosi bagni pubblici che portano il suo nome, oggi uno dei siti archeologici più spettacolari dell’Urbe. Le Terme di Caracalla ospitano anche la stagione estiva dell’Opera di Roma, una tradizione iniziata nel 1937 e all’epoca battezzata “Teatro del popolo”. A Caracalla è andata in scena anche La Gioconda (la prima volta nel 1938), il più popolare tra i melodrammi di Ponchielli. Il capolavoro del compositore di Paderno debuttò alla Scala proprio l’8 aprile 1876.