Pamela Giacomarro
Dietro quei referti arrivati troppo tardi ci sono volti, storie, famiglie spezzate. C’è chi ha scoperto il tumore quando ormai era troppo tardi, chi quel risultato non è mai riuscito a vederlo. A pagare, fino ad oggi, è stato solo il direttore generale dell’Asp di Trapani, Ferdinando Croce, sospeso per sessanta giorni dall’incarico.
Ma il sindacato degli infermieri Nursing Up non ci sta e in una nota a firma di Baldo Scaturro, punta il dito contro una lunga serie di figure apicali dell’Azienda sanitaria locale. Scaturro fa nomi e cognomi: dall’ex direttore dell’anatomia patologica di Trapani, andato in pensione a novembre, ai medici dell’unità di Castelvetrano, fino all’attuale capo del dipartimento oncologico e alla responsabile della qualità aziendale.
Nel mirino anche la segreteria del direttore sanitario e l’ex dirigente Maria Grazia Furnari. Per Scaturro, sono loro a portare il peso maggiore di un problema sottovalutato per troppo tempo: referti oncologici consegnati con mesi di ritardo, diagnosi mancate, pazienti già in metastasi, in un caso addirittura un decesso in attesa del risultato. Ma “l’ex direttore generale Ferdinando Croce – sottolinea il sindacato – non sarebbe il principale responsabile.
Anzi, avrebbe tentato di correre ai ripari stipulando convenzioni con laboratori e ospedali di tutta la Sicilia per smaltire l’arretrato e con risultati concreti”, sostiene Scaturro. Non solo: Croce avrebbe avvisato per tempo anche Regione e assessorato, ma – si legge nella nota – “la risposta è stata il silenzio”. Durante un consiglio comunale a Mazara del Vallo, Scaturro ha ribadito la sua fiducia nell’ex direttore, definendolo “capace e onesto”. Ma ora, avverte il sindacato, servono risposte concrete. La sanità trapanese è al collasso, e il continuo commissariamento non fa che peggiorare le cose. La richiesta è chiara: un incontro urgente con la direzione sanitaria per fare chiarezza e trovare soluzioni.