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I cittadini siciliani, i rischi di natura climatica e le politiche Green

Indagine dell’Istituto Demopolis sui siciliani ed il cambiamento climatico, presentata in occasione del Premio Saturno 2024.

Nel corso del talk dal titolo “Crisi climatica: quale futuro”, tenutosi ieri sera in occasione del Premio Saturno, il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento ha presentato i risultati di una interessante indagine demoscopica sui siciliani ed il cambiamento climatico. La ricerca ha analizzato, attraverso l’ascolto dei cittadini dell’Isola, i timori dei siciliani sui rischi di natura climatica.

Ospiti del talk, condotto dal giornalista di Telesud Mario Torrente, oltre il direttore di Demopolis Pietro Vento, la parlamentare regionale Cristina Ciminnisi, componente della commissione ambiente dell’Ars, Silvana Piacentino, direttrice della Riserva delle Saline di Trapani e Paceco, e Vincenzo Fazio, presidente del Cai di Erice.

“Secondo i dati della ricerca – ha spiegato Pietro Vento – l’attenzione dell’opinione pubblica siciliana è cresciuta in modo esponenziale dopo gli eventi metereologici degli ultimi mesi, caratterizzati da fenomeni climatici estremi come alluvioni, trombe d’aria, siccità, ondate di calore. Il Mediterraneo si sta riscaldando ad un ritmo maggiore rispetto agli oceani. Con conseguenze non prevedibili: sui media di tutto il mondo si parla da settimane della tromba d’aria a Porticello che ha affondato la barca a vela del magnate inglese Mike Lynch. Tutto questo ha avuto un forte impatto sull’opinione pubblica”.

I siciliani, differentemente dal passato, identificano come effetti dei cambiamenti climatici sia l’aumento di eventi meteorologici estremi con il conseguente dissesto idrogeologico del territorio (80%), ma anche la siccità in molte regioni del Paese (68%).

“E l’81% dei cittadini – ha ribadito il direttore di Demopolis Vento – si sente oggi particolarmente esposti ai rischi di natura ambientale e climatica. Ed i rischi della crisi climatica sono percepiti di più in Sicilia rispetto alla media nazionale: fra i siciliani, la percezione di vulnerabilità raggiunge l’81% contro il 66% su base italiana”.

Anche in Sicilia, con l’evidenza degli effetti del cambiamento climatico, cresce la sensibilità ambientale, ma anche la consapevolezza dell’effetto antropico sugli equilibri dell’ambiente. Per il 66% infatti, il drastico cambiamento climatico, con le sue conseguenze, è determinato dai comportamenti dell’uomo. Solo 3 su 10 ritengono si tratti di una naturale evoluzione del clima.

A fronte di un’evoluzione positiva dell’impegno e dei comportamenti individuali nella direzione di contrasto alla crisi climatica, percepibile anche in Sicilia, i cittadini intervistati dall’Istituto Demopolis esprimono perplessità sulle normative “green” e le politiche per la transizione verde. Oggi, il 66% ritiene impraticabile e troppo onerosa la transizione alla mobilità elettrica con lo stop alla vendita delle auto diesel, componente essenziale anche del PNRR.

In questo contesto, secondo l’indagine Demopolis, il 60% dei siciliani dichiara cresciuta la propria sensibilità ambientale negli ultimi 5 anni.

E molti comportamenti lo confermano: dalla riduzione dei consumi energetici casalinghi, dovuta in ampia parte all’aumento esponenziale delle bollette, dichiarata da quasi 8 su 10, alla differenziazione dei rifiuti realizzata dal 75% sino alla scelta, laddove possibile di prodotti locali.

“Decisamente minoritarie – ha concluso Pietro Vento – sono invece le percentuali dei siciliani che limitano l’uso dei condizionatori (1 su 3), che usano mezzi sostenibili per spostarsi come bici o trasporto pubblico (1 su 5) o che acquistano prodotti rigenerati”.

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