A quattro giorni di distanza dal terribile rogo che ha devastato 35 ettari del patrimonio naturalistico della montagna di Erice, le squadre della Forestale e della Protezione Civile continuano a presidiare ed a gettare acqua nei “focolai” che potrebbero portare ad una ripresa dell’incendio.
Fino a questo pomeriggio gli addetti Aib della Protezione civile comunale erano nella zona sotto la Casazza ridotta in cenere con i moduli antincendio per scaricare acqua sui tronchi carbonizzati ancora ardenti.
Esce fumo anche dal terreno dove ci sono le radici delle piante che continuano a bruciare nel sottosuolo mentre tutt’attorno la montagna anneritia è avvolta da un’atmosfera spettrale. Tutta la vita che fino a mercoledì sera popolava questa angolo di montagna è stata ridotta in cenere.
La ferita si vede in tutta la sua vastità salendo ad Erice dalla strada per Valderice e scendendo verso Fontanarossa dal sentiero sotto la Casazza dove un tempo c’era una bellissima lecceta. Completamente devastati gli itinerari escursionistici che si snodavano in questo versante del Monte e dove per adesso non si potrà più camminare.
Bisognerà aspettare che la natura faccia il suo corso. Sperando nel ritorno della pioggia, attesa nelle prossime ore, per dare ristoro e fare tornare il verde in quello che fino a pochi giorni addietro era un giardino di biodiversità con vista grande bellezza sul mare del Golfo di Bonagia e su Monte Cofano.
Mario Torrente