Il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida non ha presentato ricorso in Cassazione contro la sentenza di assoluzione emessa dalla Corte di Appello di Palermo nei confronti di Nino Oddo. La vicenda era legata ad un accordo, sopra le righe, durante le Amministrative ericine, che segnò l’ascesa politica di Giacomo Tranchida. Allora divenne sindaco di Erice.
L’accordo, sempre negato, ovvero rinnegato, ci fu.
Sancito da una cena in pizzeria e successivamente dalla verità processuale. Arrivata quest’ultima, dopo 17 anni. Giacomo Tranchida e il suo acerrimo avversario Luigi Manuguerra, conosciuto come il “Mago”, scomparso prematuramente, siglarono una alleanza in occasione delle Amministrative di Erice del 2007. Giacomo Tranchida divenne sindaco anche grazie a quell’intesa come aveva sottolineato Nino Oddo. L’esponente socialista fu il primo a svelare quel patto. Quella sua rivelazione gli costò la denuncia da parte di Giacomo Tranchida.
In primo grado Oddo venne condannato al pagamento di una multa di 1500 e al risarcimento dei danni. In Appello, però, è stato assolto perché “Tranchida, quale candidato a sindaco di Erice nelle elezioni comunali che si sono svolte nel 2007, ha preso parte ad una serie di incontri e cene elettorali con Luigi Manuguerra e la moglie Concetta Montalto , candidata al consiglio comunale in un diverso schieramento politico” . Montalto doveva sostenere Ignazio Sanges in corsa per la poltrona di primo cittadino della Vetta.
“Oggi, purtroppo per i tempi della giustizia italiana a ben 17 anni dai fatti, – dice Oddo – viene acclarato che il sistema di potere Tranchidiano a Trapani-Erice ha alle sue fondamenta il sostegno, ai limiti dell illegalita’, determinante proveniente da un accordo vergognoso sul piano politico e morale che fu decisivo alle comunali del 2007 per eleggere Tranchida sindaco e da lì iniziare l’epopea e la scalata travolgente che lo porta tuttora ad essere il maggiore uomo di potere in questo territorio”.