“Ernesto Favara deve essere presente in aula”

Così il giudice Enzo Agate dopo l’assenza, alla prima udienza del processo per il femminicidio di Castelvetrano, dell’imputato.

Ieri dinnanzi alla Corte d’Assise di Trapani ha preso il via il processo per l’omicidio di Maria Amatuzzo, la donna uccisa a coltellate dal marito, arrestato dai carabinieri, la vigilia di Natale di un anno fa. E la prima udienza è stata caratterizzata dall’assenza dell’imputato, Ernesto Favara, ex pescatore di Castelvetrano perché ogni lunedì, come ha spiegato la difesa, deve sottoporsi a dialisi.
L’uomo, però, come accertato dal giudice Enzo Agate può sottoporsi a terapia anche dopo le 14, pertanto, l’udienza è stata rinviata al 22 gennaio e la prossima volta l’imputato dovrà essere presente.
L’omicidio venne commesso a Marinella di Selinunte. Poco dopo il delitto, l’assassino venne arrestato dai carabinieri mentre aveva ancora in mano il coltello sporco di sangue. A scatenare la furia omicida, la decisione della donna che aveva lasciato il marito.
Maria Amatuzzo venne attirata dal compagno nella sua abitazione, nella frazione balneare di Castelvetrano. Giunta nel garage venne aggredita dall’uomo e colpita con 28 fendenti
Tra le cinque aggravanti contestate dall’accusa, anche i “futili motivi”, ossia la gelosia, la premeditazione e la crudeltà, perché dopo avere inferto colpi letali l’ex pescatore ha continuato ad infierire sul corpo della donna.
Favara è difeso dagli avvocati Margherita Mariella Barraco e Valentina Blunda, mentre le parti offese (genitori, una sorella e uno zio di Maria Amatuzzo) sono assistite dall’avvocato Vito Daniele Cimotta.
Oltre a loro, si sono costituite parti civili anche due associazioni antiviolenza sulle donne, “Casa di Venere” e “Penelope”, rappresentate dalle avvocatesse Roberta Anselmi e Marilena Messina.