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Il Codacons sul caro benzina: «Aumenti ingiustificati»

Sono aumenti del tutto ingiustificati quelli che riguardano la benzina. È quanto afferma Codacons che ha commentato i rialzi dei carburanti registrati in tutta Italia.

Secondo il Coordinamento delle Associazioni per la difesa dell’ambiente e la tutela dei diritti di utenti e consumatori, i rialzi non trovano spiegazione che nell’andamento delle quotazioni petrolifere.

Rispetto a qualche settimana fa, quando il 2025 era quasi alle porte, il petrolio ha registrato una leggera salita, con le quotazioni cresciute del 4 % rispetto ai valori di fine dicembre e prezzi del tutto sotto controllo lontani dai record raggiunti negli anni passati.

Secondo Codacons, invece, a fronte di questa sostanziale stabilità delle quotazioni, si è registrato un rialzo dei listini con un aumento di tre centesimi al litro in pochi giorni che equivalgono ad una maggiore spesa sui rifornimenti pari a 1 euro e 50 centesimi a pieno e di 36 euro su base annua.

L’andamento del petrolio, insomma, non spiega gli aumenti.

A pesare, invece, è l’extra-costo addebitato da inizio anno a rivenditori e gestori per la quota d’obbligo di miscelazione annuale dei biocarburanti.

Un costo che, secondo quanto dichiara Codacons, rischia di essere interamente scaricato sui consumatori finali attraverso un incremento dei prezzi di benzina e gasolio.

Il timore dell’associazione dei consumatori, poi, è che sugli italiani si stiano per abbattere rincari speculativi di inizio anno che interesseranno non solo i carburanti, ma anche le bollette di luce e gas. Su questo, però, non ci sono ancora elementi concreti in grado di determinare una vera e propria crescita di prezzi e tariffe.

«Rincari – dichiara Codacons – che, se non fermati per tempo, aggraveranno la spesa energetica degli italiani, influendo sulla capacità di acquisto dei cittadini e sulla propensione ai consumi».

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