Ci sono storie che sanno di mare, di partenze e di ritorni. Quella di Dario Manzo è una di queste.
Cantautore trapanese, la musica è da sempre il suo rifugio, il suo modo di raccontare il mondo e di raccontarsi.
Un legame nato quando Dario frequenta la scuola media. Un giorno, quasi per caso, partecipa ad un karaoke e capisce che le note sarebbero state la sua voce.
Da quel momento, la strada lo ha portato lontano: il Conservatorio, nuove esperienze, anni vissuti fuori dalla Sicilia, persino all’estero. Eppure, il richiamo della sua terra non ha mai smesso di farsi sentire. Alla fine, ha scelto di tornare a Trapani, perché certe radici non si spezzano, ma si rafforzano.
Le stesse radici che Dario ha trasformato in musica, come nella sua canzone Sicilia Take Away: «Ma se non vedessi più il sole di Dicembre che riflette il mare blu… E se non vedessi più il mare a Novembre… La Sicilia take away non c’è».
Parole e note, queste, che solo i siciliani possono comprendere pienamente. E possono farlo soprattutto quei siciliani che sono andati via e sono ritornati per rendere la Sicilia un posto migliore.
Come ha fatto Dario Manzo, che oggi insegna in una scuola, continua a fare musica – da poco ha pubblicato il suo EP L’Ora d’Aria – e che soprattutto ha scelto di tornare a casa.