Le Tre Domande della domenica…

In occasione della 47ª Giornata Nazionale per la Vita, celebrata il 2 Febbraio, e la giornata nazionale contro il bullismo e cyberbullismo, istituita dal Miur il giorno 7 Febbraio, abbiamo intervistato la dott.ssa Aurora Ranno, presidente dell’associazione CO.TU.LE.VI, Organizzazione di Volontariato contro tutte le violenze, per riflettere sul concetto della cultura del rispetto della vita.

1 – Domenica 2 febbraio è stata celebrata la “La Giornata per la Vita”, qual è il significato di questa ricorrenza per il vostro sportello antiviolenza e in che modo si collega al vostro impegno quotidiano?

R.: La “Giornata per la vita” ha un valore universale. Il primo dei nostri obiettivi è quello di tutelare la donna, i minorenni, i diversamente abili, gli anziani. Quindi è universale proprio perché, essendo questo nostro servizio a 360°, il valore della vita è assolutamente il primo. Proprio per questa ragione sportello la O.D.V. CO.TU.LE.VI , sito presso il Tribunale di Trapani, ha aperto lo sportello “Diana” con l’obiettivo di dare supporto e protezione alle persone più fragili vittime di violenza.

2- L’associazione CO.TU.LE.VI si impegna a diffondere i concetti di rispetto e tutela nei confronti dei soggetti più fragili, tra i fenomeni sempre più in aumento tra i giovani rientra il bullismo e cyberbullismo di cui il 7 febbraio è stata istituita la giornata nazionale per riflettere su questa emergenza. Come si può educare la coscienza dei ragazzi al rispetto dell’altrui vita per arginare questi frequenti episodi?

R.: Sì, assolutamente. L’O.D.V CO.TU.LE VI. ha sempre organizzato eventi in occasione della giornata del bullismo del 07 febbraio. Tutti sappiamo la differenza tra questi due termini: nel 1978, per la prima volta si parla di bullismo in Norvegia e dopo 9 anni si iniziano ad avere queste informazioni tramite la stampa, che si occupava, sin da allora, delle comunicazioni di tipo scientifico. Si comincia a studiare questo fenomeno e ci si accorge che c’è un continuo aumento di questi casi. Il bullismo si perpetra anche in maniera violenta con l’uso delle mani, oppure verbalmente, e spesso accade che si crea un gruppo. Quindi, non è solo un bullo contro la vittima, ma sono tanti bulli contro una sola vittima e lì diventa ancora più pesante. Il cyber bullismo, oggi continua a creare grossissimi problemi alla psiche dei giovani che spesso possono sfociare in disturbi alimentari, isolamento sociale, apatia etc…

3- Quali sono, secondo la vostra esperienza, le azioni più urgenti che le istituzioni dovrebbero adottare per contrastare efficacemente la violenza di genere e incentivare la cultura del rispetto della vita altrui?

R.: Quest’ultima domanda per me ha un significato particolare. Quando con me ci sono le autorità, come il Prefetto, il Presidente del Tribunale di Trapani, il Questore e\o il Procuratore, colgo l’occasione per attenzionare, con somma urgenza, tramite tavoli tecnici, tale argomento per provare a risolvere qualcosa o comunque provarci. Intanto la mia nota è nei riguardi del Legislatore il quale, dovrebbe ragionare sul fatto che non è possibile tenere ferma la legge che da diritto a tutti di autorizzare, con la cosiddetta “liberatoria”, che il paziente con problemi psichici invece necessita della terapia. Chi ha problemi di carattere psichici ovviamente non firmerà mai tale liberatoria. A Trapani c’è stato anni fa il caso di Marta: io uscivo dal Tribunale e la trovavo sempre lì buttata a terra tra le coperte. Una situazione terribile, è accaduto di tutto. Tutti sapevano e tutti hanno provato ad intervenire ma le leggi e la burocrazia non ci hanno permesso di intervenire al meglio. E’ necessario un intervento di tipo legislativo, va modificata questa legge unitamente ad un intervento da parte l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che sembra non conoscere tutto questo, come se lo vivesse a distanza. Riceve l’utente perché arriva col TSO ma, dopo 48 ore, con le famose “medicine magiche”, il soggetto firma perché ritiene di stare bene. Non possiamo andare avanti così. Questi soggetti sono delle mine vaganti in mezzo la strada che fanno danno a se stessi, alla società, alle famiglie e sono vite buttate al vento. Non è giusto, abbiamo il dovere di tutelarli ed intervenire.

di Valeria Marrone