di Fabio Pace

La consigliera comunale Giulia Passalacqua ha scritto una lunghissima e accorata nota al sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, (e per conoscenza agli assessori, al Presidente del Consiglio Comunale, e a tutti i consiglieri) nella quale chiede che tutte le attività produttive e professionali, obbligate alla chiusura per effetto delle misure contro la pandemia, vengano esentate dal pagamento di Tosap e Tari. Una proposta radicale. Non si parla di riduzione o rinvio ma, tout court, di esenzione per commercianti, artigiani, pubblici esercizi, almeno per quanto dovuto nel periodo relativo alla chiusura. «Chi ha un’attività – scrive la consigliera comunale – farà tutti gli sforzi necessari per poter rialzarsi più forte di prima una volta finita l’emergenza, ma a mio avviso è un dovere dell’Amministrazione porgere una mano per aiutare in questa ripresa, per questo ritengo necessario che la nostra Amministrazione ponga in atto una serie di misure a sostegno del tessuto economico della nostra città, che siano anche delle azioni forti, con tutte le difficoltà che ne conseguono». Per Giulia Passalacqua «è necessario oggi reperire le risorse finanziarie per non pretendere alcun pagamento della TOSAP, tassa per l’occupazione di suolo pubblico, […]». Sulla TARI: «altresì a mio avviso è necessaria l’esenzione totale dal tributo TARI […] del resto non si può pretendere di far pagare alle attività chiuse un servizio di cui queste non usufruiscono non producendo rifiuti». Giulia Passalacqua scrive che diverse città «hanno messo in campo queste forme di sostegno, in primis la vicina città di Paceco, ma anche Napoli, Almese… amministrazioni che, […] hanno deciso di recuperare qualsiasi risorsa finanziaria, con tutti gli sforzi che ne seguono, per far fronte al momento drammatico che le attività commerciali stanno vivendo». La consigliera è consapevole, e lo scrive, che per attuare queste misure di sostegno è necessario trovare copertura finanziaria e fare quadrare i bilanci ma allo stesso tempo esorta il sindaco Tranchida a «una scelta politica […] dare un segnale a chi ha un’attività […] far sentire che l’Amministrazione comunale c’è e che chi governa la città gli è vicino».