La premessa, implicita, è che sulla necessità di abbattimento dei pini di via Virgilio non v’è discussione. Tuttavia anche l’Associazione Fronte Comune non s’accontenta delle spiegazioni del sindaco Giacomo Tranchida e dell’assessore ai lavori pubblici Dario Safina. In una nota, a firma dell’architetto Marcello Maltese e degli avvocati Giuseppe Caradonna e Vincenzo Maltese, vengono avanzate alcune considerazioni. La premessa è che le alberate urbane svolgono un ruolo importantissimo per la salute degli abitanti e dell’intero ecosistema in termini di qualità dell’aria, riduzione del rumore, ritenzione delle acque piovane, incremento della biodiversità, temperatura al suolo con evidenti benefici sociali e sanitari. Seconda questione nella rimozione e sostituzione delle alberature urbane bisogna tenere conto delle dimensioni della carreggiata al bordo della quale si sta intervenendo. I pini della Via Virgilio sono alberi di alto fusto con altezza e dimensioni della chioma appropriate alla sezione stradale sulla quale insistono. All’associazione non piace l’ipotesi di sostituzione con essenze più piccole, i cosiddetti alberi di Giuda. Meglio sarebbe stato, comunque, intervenire programmando le operazioni di taglio in modo graduale, evitando l’abbattimento di tutti gli esemplari in un’unica soluzione in modo da sostituire progressivamente le piante senza interrompere il ruolo ecologico dell’alberata. Infine il direttivo dell’associazione fronte comune denuncia un “difetto di comunicazione”. Per un’operazione che stravolge l’aspetto di una delle vie principali della città e che annienta momentaneamente un sistema ecologico molto più importante di quel che si immagini, sarebbe stato meglio da parte dell’amministratore un preventivo confronto con le associazioni interessate e una comunicazione alla cittadinanza, per evitare equivoci e magari correggere scelte sbagliate. In poche parole le stesse osservazioni avanzate dalla associazione Erythros.