Pantelleria, nasce il Museo Virtuale della pratica agricola della vite ad alberello

Il Parco Nazionale Isola di Pantelleria ha presentato il Museo Virtuale della pratica agricola della vite ad alberello. Una grande raccolta “immateriale” che testimonia l’importanza di un’antica pratica che dal 2014 è Patrimonio Unesco. Un unicum tra esperienza umana e territorio poiché “i patrimoni culturali immateriali sono patrimoni viventi, impossibili da circoscrivere nello spazio e nel tempo” sottolinea Sonia Anelli, Direttrice dell’Ente Parco.

Il Museo, nato dalla collaborazione tra Parco, Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, MedEat Research (Centro di Ricerche Sociali sulla Dieta Mediterranea) del medesimo Ateneo e Svimez (Associazione per lo Sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno), è stato realizzato con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole e della Sovranità Alimentare. È visitabile al sito www.pantelleriaunesco.eu, “contenitore” virtuale di esperienze e testimonianze fatte di racconti di agricoltori, viticoltori, produttori ed esperti accessibile a tutti e in qualsiasi parte del mondo. Un luogo in cui è racchiuso il sapere di un metodo di coltivazione fortemente identitario che affonda le sue radici nella più antica storia dell’isola.

“La creazione di un luogo virtuale dedicato” continua Sonia Anelli “consente una costante implementazione in grado di far comprendere la dimensione culturale della vite ad alberello, la cui iscrizione alla Lista Unesco ha dato il meritato valore a un elemento distintivo dell’Isola, da salvaguardare, tramandare e studiare in virtù delle caratteristiche per le quali è entrato a pieno diritto nella categoria della viticoltura eroica, in cui il paziente lavoro umano sposa le continue sfide estreme delle condizioni ambientali”. La vite ad alberello non è quindi solo simbolo dell’isola ma “esempio di eroico lavoro dell’uomo che sposa la forza della natura nella sua più rigogliosa espressione” commenta Salvatore Gino Gabriele, Presidente del Parco.

Il Museo ha un duplice obiettivo. Da un lato vuole fare conoscere in tutto il mondo Pantelleria e l’unicità della sua pratica agricola. Dall’altro vuole amplificare, all’interno della stessa comunità pantesca, il prestigio dei propri prodotti agricoli tradizionali. Prodotti che non sono abbastanza riconosciuti. Prodotti in cui l’uomo-agricoltore e la stessa coltivazione devono conquistare un ruolo centrale. Valore aggiunto nella filiera agroalimentare identitaria, che deve essere adeguato alle tecniche manuali storiche e al tempo impiegato per ottenerli.

Giuliana Raffaelli