di Luigi Todaro
Dalla polvere alla gloria. Un percorso che ha preso vita grazie alla visione e alla determinazione di Valerio Antonini, il cui mantra, “Io ci credo”, è diventato un vero e proprio grido di battaglia. Questo spirito, come un ciclone, ha spazzato via l’inerzia, rompendo le catene di un’indifferenza che aveva per troppo tempo ostacolato le potenzialità inespresse di una città, soffocando i suoi sogni e le sue ambizioni. Ma il cambiamento è arrivato, e con esso, una nuova era di crescita e riscatto. In particolare, nel mondo dello sport, dove la pallacanestro trapanese ha conquistato un posto di rilievo nell’ élite del basket nazionale, entrando di prepotenza nell’Olimpo di questa disciplina.
Valerio Antonini, imprenditore romano che ha scelto Trapani come sua casa, ha dato il via a un progetto di riscatto e rinascita, partendo dalle fondamenta. Prima il recupero del Palailio, oggi Palashark. Sono ormai lontani anni luce i tempi in cui i tifosi granata dovevano presentarsi al Palazzetto muniti di ombrello per assistere alle partite casalinghe. Pioveva dentro, a causa delle infiltrazioni dal tetto. Scene da terzo mondo. Ma il vero punto di non ritorno arrivò nel novembre del 2022, quando la squadra, allora ancora Pallacanestro Trapani, subì la beffa della sconfitta a tavolino: durante il match contro Rieti si spezzò l’anello del canestro e fu impossibile sostituirlo per far riprendere l’incontro.
Trasformato il Palazzetto nel tempio del basket, Antonini mise poi mano alla squadra, creando una vera e propria corazzata che, partita dopo partita, ha intrapreso la scalata verso la gloria. Un cammino che ha risvegliato l’entusiasmo dei tifosi, ormai sopito ma mai dimenticato.
I vessilli granata, simbolo di un amore eterno e di una passione che non conosce limiti, sventolano ora in ogni angolo dei Palazzetti d’Italia. Da Trieste a Sassari, passando per Milano, chilometri e chilometri percorsi, sempre al grido di “Sono trapanese e me ne vanto”, un coro che racchiude orgoglio, senso di appartenenza e il desiderio incrollabile di essere presenti ovunque per sostenere la propria fede e rincorrere un sogno.
Frattanto, un primo miracolo è già stato compiuto. Oggi Trapani non è più sotto i riflettori per fatti cruenti legati alla criminalità organizzata. Anzi, di Trapani si raccontano con ammirazione, e persino un pizzico di invidia, le straordinarie imprese sportive realizzate sul parquet.
Valerio Antonini, in appena un anno, ha fatto un percorso straordinario: ha scommesso su una società destinata a sparire e, in un batter d’occhio, ha conquistato la promozione nella storica arena del PalaDozza di Bologna, roccaforte della Fortitudo, portando Trapani in LBA.
La sua rivoluzione, tuttavia, non si è fermata lì. La “matricola terribile”, infatti, ha saputo imporsi con forza nel campionato di massima serie, competendo alla pari con squadre di gran lunga più blasonate.
Gli Sharks sono ancora in corsa per un obiettivo ambizioso, ma i tifosi preferiscono non rivelarlo. Solo per pura scaramanzia.