di Mario Torrente
Il cicloturismo è in sempre più in crescita in Europa e nel mondo, affermandosi anche come uno stile di viaggio che coniuga attività fisica, scoperta del territorio e rispetto dell’ambiente. Ed in questa modalità di spostamento e scoperta dei luoghi andando in bicicletta le piste ciclabili possono fare davvero la differenza, permettendo di avere itinerari da seguire, sicuri e accessibili per gli spostamenti in due ruote, diventando al contempo motori di sviluppo per un turismo sempre più green ed ecosostenibile. Infrastrutture fondamentali, anche incentivare la mobilità sostenibile nelle città, ma che nel Trapanese continuano ad essere poche e il più delle volte incomplete, come la pista ciclabile della via del sale, che non porta in nessun porto fermandosi poco prima del ponte che passa sopra il fiume Lenzi Baiata. Un percorso che al momento non è nemmeno collegato alla pista ciclabile da poco realizzata nel tratto trapanese del lungomare Dante Alighieri, che a sua volta si aggancia a quella ericina che costeggia la strada di San Giuliano.
Cinque chilometri dopo inizia un altro percorso ideale da fare in bicicletta, che da Bonagia arriva fino a lido Valderice. Da qui è possibile proseguire fino alla spiaggia di Rio Forgia, ma anche qui un corso d’acqua interrompe l’itinerario, non permettendo tra l’altro di proseguire in un altra pista ciclabile, quella di Cornino, da poco realizzata. Ma anche in questo caso c’è un inizio, nella località balneare del Comune di Custonaci ed una fine, visto che queasta pista ciclabile di Cornino si ferma poco prima della foce del torrente Forgia. Il percorso, lungo poco più di un chilometro e 400 metri, è stato realizzato pochi anni addietro su una precedente passeggiata in pietra che per decenni ha atteso di essere recuperata e valorizzata. Si tratta di un itinerario bellissimo, a pochi metri dal mare e con vista grande bellezza su Monte Cofano e sul golfo di Bonagia ma che, partendo dalla baia di Cornino, si interrompe all’altezza della spiaggia di Rio Forgia a poca distanza dalla foce del torrente.
Per superare il corso d’acqua basterebbe fare un passaggio rialzato, un ponticello, così come nella pista ciclabile della via del sale per passare sopra il fiume Lenzi Baiata, in modo da collegare il lato di Custonaci, e quindi anche i sentieri di Monte Cofano e quelli del versante di Macari, con quello di Valderice. In questo modo si potrebbe mettere in collegamento la pista ciclabile di Cornino con tutto il lungomare di lido Valderice e di Bonagia per arrivare fino al porticciolo della Tonnara attraverso il percorso pedonale realizzato anni addietro.
Un itinerario unico, che dal mare permettere di risalire o scendere dalla montagna di Erice, dove tra l’altro passa il Sentiero Italia del Cai. Peccato che i camminatori, nel loro “viaggio” zaino in spalla ad un certo punto si trovano davanti alla foce di un torrente da attraversare. Ma questo vale anche per quanti praticano altre attività outdoor, a partire dalla mountain bike ed il cicloturismo, ma anche per chi si vuole concedere una semplice passeggiata nel litorale respirando un po’ di aria di mare e regalando ai sensi momenti di relax e benessere. Con una piccola opera pubblica come un passaggio rialzato tra i due argini del corso d’acqua, si potrebbe davvero chiudere il cerchio su un percorso davvero dall’alto potenziale anche in termini turistici e di attività all’aria aperta.
La pista ciclabile di Cornino che termina poco prima della foce del Rio Foria



La pista ciclabile del lungomare Dante Alighieri, a Trapani


La pista ciclabile della via del Sale


