Minacce di morte ed aggressioni, condannato ex marito

“Ti spasciu tutta e poi mi denunci, mi faccio la galera, ti rovino. Te ne puoi andare da Trapani, perché prima o poi ti ammazzo”. Queste le pesanti minacce rivolte a una donna colpevole, secondo il suo aggressore, soltanto di voler mettere fine al proprio matrimonio. Un incubo fatto di insulti, spinte, schiaffi e continue intimidazioni.

Per questi fatti, il tribunale di Trapani ha condannato a due anni di reclusione Michele Scandaliato, 53 anni. La pena detentiva è stata sostituita con lo svolgimento di lavori di pubblica utilità presso un Ente individuato dall’Ufficio di esecuzione penale esterna.

Il processo ha avuto origine dalla denuncia sporta dalla moglie il 6 agosto 2022. Già nel 2019 la donna aveva manifestato l’intenzione di separarsi, continuando però – per un periodo – a convivere con il marito nella casa coniugale. Le tensioni e le liti sempre più frequenti l’avevano infine spinta a trasferirsi presso l’abitazione della madre.

Una decisione che l’uomo non ha accettato. Da quel momento, secondo le ricostruzioni, avrebbe iniziato a molestarla, arrivando perfino a introdursi nella casa della suocera passando da una finestra al piano terra. In una occasione avrebbe minacciato anche la psicologa cui la donna si era rivolta per ricevere supporto.

Nonostante, nel settembre 2022, il giudice per le indagini preliminari avesse disposto nei confronti di Scandaliato il divieto di avvicinamento e l’applicazione del braccialetto antistalking, gli atti persecutori sarebbero proseguiti.

Ora è arrivata la condanna in primo grado per maltrattamenti. Ad assistere la donna, l’avvocato Massimo Zaccarini