di Mario Torrente
Lo storico Castello di mare sarà restaurato grazie ad un finanziamento di 27 milioni di euro nell’ambito del Pnrr. Già da quest’anno scatta il cronoprogramma per la spesa dei fondi.
C’è il decreto di finanziamento ed anche gli appositi capitoli contabili nel bilancio della Regione. Da quest’anno dovrebbe entrare nel vivo l’iter per il restauro della Colombaia, uno dei più importanti monumenti di Trapani, il simbolo del legame della città con il mare ed il suo porto. L’importo del finanziamento per il restauro del Castello di mare ammonta a 27 milioni di euro. Le somme arriveranno nell’ambito del Pnrr e c’è un preciso cronoprogramma: 2 milioni e mezzo di euro nel 2023 dovranno essere spesi nel 2023, 6 milioni nel 2024, 9 milioni nel 2025, 9 milioni e mezzo del 2026. Entro questa data l’antichissimo Castello di mare, simbolo di Trapani, dovrà dunque essere pronto completamente rimesso a nuovo.
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è uno strumento molto rigido che impone il massimo rispetto dei vari step programmati: i soldi stanziati vanno spesi nell’anno di riferimento. Non sono dunque ammessi ritardi. Il rischio è di perdere i fondi messi a disposizione. A questo punto il progetto entra dunque nella sua fase esecutiva. Nel decreto della Regione è indicato anche il Responsabile unico del procedimento. L’iter passerà dalla Soprintendenza ai beni culturali di Trapani.
Con buona probabilità il 2023 dovrebbe essere dedicato alle attività preliminari ed alla progettazione. I lavori potrebbero dunque entrare nel vivo del 2024, anno in cui è prevista la seconda tranches di finanziamento di 6 milioni di euro, a cui seguiranno gli altri diciotto e mezzo tra il 2025 ed il 2026. Nell’arco di un anno dovranno essere eseguite diverse attività, anche per ciò che riguarda gli aspetti storici e archeologici dell’importante monumento.
Come prospettato da Giovanni Vultaggio, architetto che si occupa di archeologia da 25 anni, già collaboratore scientifico della Soprintendenza ai beni culturali e sicuramente uno dei massimi esperti anche per quel che riguarda la Colombaia, entro il primo trimestre del 2024 i tecnici incaricati dovranno effettuare tutte le analisi preliminari come rilievi, saggi archeologici, analisi petrografiche, mappature dei dissesti. Ci sarà poi da realizzare un progetto esecutivo che dovrà andare in gara con i lavori che dovrebbero partire il prossimo anno per concludersi entro il 2026. Senza se e senza ma. Quasi una vera e propria corsa contro il tempo per fare presto e salvare la Colombaia con i fondi del Pnrr. Ma per Vultaggio è fondamentale fare presto e bene. Con le attività preliminari che saranno fondamentali per la salvaguardia dell’antichissimo Castello di mare, che secondo la tradizione venne costruito attorno al 260 a.C da Amilcare Barca. E quindi dai Cartaginesi.
Giovanni Vultaggio, che ha una specifica formazione professionale in archeologia, da molti anni studia e si occupa proprio della Colombaia e tra le altre cose ha individuato anche delle strutture nel mare tra l’isolotto della Torre Peliade, il Lazzaretto ed il Villino Nasi. In primavera dovrebbe anche uscire una sua nuova pubblicazione sulla Colombaia che a quanto pare dovrebbe contenere delle interessanti novità, scoperte e analisi che potrebbero far crescere ancora di più il valore storico ed archeologico del monumento, che già di suo rappresenta un patrimonio immenso da salvaguardare e valorizzare. Ma dove potrebbero davvero tornare alla luce altri aspetti finora non conosciuti.
Non a caso Giovanni Vultaggio si è soffermato sull’esigenza di puntare su un progetto esecutivo che tega conto anche delle peculiarità del sito. L’architetto trapanese ha quindi rimarcato l’esigenza di non considerare la Colombaia come una qualunque opera pubblica da recuperare, ma bensì come un sito che potrebbe svelare importanti aspetti della ultramillenaria storia di Trapani. Da qui l’esigenza di approfondire studi e ricerche nella fase preliminare puntando su un progetto esecutivo pensato e calibrato in base a tutti gli aspetti storici ed archeologici del sito.
L’architetto Vultaggio, che ha ribadito la massima fiducia negli attuali responsabili della Soprintendenza ai beni culturali di Trapani, si è infine soffermato sulla futura destinazione della Colombaia, che dovrebbe diventare un museo. Ma con quali reperti? E soprattutto come si andrà a gestire, e con quali risorse, una struttura degna dell’importanza e dell’immenso patrimonio storico e culturale dell’antichissimo Castello di mare di Trapani. Tutte questioni che sicuramente saranno al centro del confronto nei prossimi mesi. O almeno così si spera, in modo da dare qualche certezze in più al futuro della Colombaia. Che dal 2026 in poi. dopo i suoi oltre due mila anni di storia, dovrebbe iniziare a vivere una nuova vita.