Aggressioni, insulti, minacce, danneggiamenti. Ospedali terra di nessuno. In preda a balordi, malintenzionati, ubriachi e tossicodipendenti che dettano legge. La loro. Nemmeno l’inasprimento delle pene per chi aggredisce i “camici bianchi” sembra arrestare l’ondata di violenza che ormai si consuma con troppa frequenza nei presidi sanitari.
Nel mirino, medici e infermieri. Ma anche chi è preposto a tutelare la loro incolumità in assenza di agenti di polizia la cui presenza, in passato, era costante nelle aree di emergenza dei nosocomio. Ossia, nelle zone più a rischio.
La scorsa sera, l’ennesimo episodio di violenza. A farne le spese, un operatore dell’istituto di vigilanza “Metronotte d’Italia”, in servizio al pronto soccorso dell’ospedale di Mazara del Vallo. Aggredito e picchiato dal figlio di un paziente. In stato di agitazione avrebbe fatto irruzione, con intenzioni tutt’altro che pacifiche nei confronti del personale sanitario, in sala dove era stata consentita la presenza della madre dell’esagitato per assistere il marito colto da malore. Il metronotte lo ha fermato, dicendogli che lì non poteva entrare perchè era consentito l’acceso ad un solo familiare. Fuori di sé, l’uomo ha sferrato due pugni contro la guardia che ha 49 anni ed è originaria di Valderice. Poi insulti, minacce, sputi. Soltanto l’intervento della polizia e dei carabinieri ha scongiurato che la situazione potesse ulteriormente degenerare.
L’aggressore è stato fermato dalle forze dell’ordine. Lu.Tod