Santa Ninfa: in Consiglio passa l’emendamento anti-«Blitz». L’aula dice sì alla proposta dell’opposizione

Evitare che in futuro possano essere nuovamente affidati appalti e servizi pubblici ad imprese gestite da pregiudicati. Questo il senso dell’emendamento, presentato dai consiglieri di opposizione, che ha modificato la sezione «Trasparenza e anticorruzione» del Dup, il documento di programmazione approvato martedì sera dal Consiglio comunale. L’emendamento (passato all’unanimità) prevede un controllo certosino sull’affidamento di appalti e servizi, con la verifica dei «requisiti generali di moralità dei concorrenti, così come chiarito dall’Autorità nazionale anticorruzione», e l’accertamento dell’integrità e dell’affidabilità dei contraenti. Con la modifica al Dup, l’amministrazione sarà quindi chiamata a dare mandato agli uffici di operare una «valutazione discrezionale» nel caso di affidamenti ad imprese riconducibili a soggetti gravati da precedenti penali, «ancorché questi non siano ostativi a contrarre con la pubblica amministrazione».
Sull’emendamento sottoscritto dall’opposizione (che ha la maggioranza in aula), a nessuno è sfuggito il collegamento con il caso esploso negli ultimi mesi e sollevato con una interrogazione consiliare: quello dell’affidamento del servizio di affrancatura, raccolta e recapito degli atti dell’ente alla «Blitz servizi postali», il cui titolare è il mazarese Donato Giglio, che ha sul groppone una lunga serie di condanne penali. Tra l’altro Giglio s’è beccato quattro mesi e venti giorni di reclusione (con la misura di sicurezza della confisca dei beni) per rissa, lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale; una multa di 1.000 euro per lesioni personali e minacce; sei mesi di reclusione per furto; oltre a diverse condanne per diffamazione e per l’emissione di assegni a vuoto. Nel 2022, Giglio è stato peraltro raggiunto da un’ordinanza del magistrato di sorveglianza di Trapani che ha disposto la conversione delle pene pecuniarie in libertà controllata. I consiglieri di opposizione, che avevano voluto vederci chiaro sull’affidamento, non soddisfatti della giustificazione addotta dal sindaco Ferreri («a fare gli atti e le verifiche sono stati gli uffici»), hanno quindi voluto piantare un ulteriore paletto nel Dup.