Caos al Pattinodromo di Trapani: agibilità assente dal 1982

Un’altra bufera politica si abbatte sull’amministrazione comunale di Trapani dopo le dichiarazioni shock dell’Assessore Lele Barbara in merito all’agibilità del Pattinodromo comunale, struttura che ha recentemente ospitato i Campionati di Pattinaggio.
Ieri sera, in Consiglio comunale, dopo un’interrogazione presentata dal consigliere comunale Salvatore Daidone, l’assessore Barbara ha ammesso che l’ultimo certificato di agibilità risale al 1982, rivelando l’assenza della fondamentale prova di carico della tribuna, elemento imprescindibile per la sicurezza del pubblico. In sostanza, la struttura era priva di regolare agibilità, eppure ha ospitato una manifestazione sportiva nazionale.
Secondo quanto riferito da Barbara, un tecnico avrebbe prodotto una nota con la quale si dichiarava l’utilizzo “temporaneo” della tribuna. Ma senza i necessari calcoli tecnici, si tratta – come afferma il consigliere Fileccia – di una sorta di “diagnosi senza analisi”, paragonabile a un medico che dichiara un paziente diabetico senza aver effettuato gli esami.

A conferma della gravità della situazione, lo stesso assessore ha dichiarato che il pubblico potrà accedere nuovamente alla tribuna solo tra 45 e 60 giorni, ovvero il tempo necessario per regolarizzare la documentazione e presentarla al Comando dei Vigili del Fuoco per il rilascio dell’agibilità definitiva.

A destare ulteriore indignazione è il fatto che a presiedere la Commissione pubblico spettacolo, che ha dato il via libera all’evento, sia stato proprio l’assessore Barbara, figura che avrebbe quindi ricoperto simultaneamente i ruoli di controllore e controllato.
La mancanza di una nuova prova di carico, soprattutto dopo gli interventi strutturali effettuati due anni fa, rappresenta secondo Fileccia un fatto di estrema negligenza. “Una tribuna, sia essa da 70.000 posti o da 500, deve garantire sicurezza – dichiara –. Non esistono certificazioni temporanee: un peso o lo reggi, o non lo reggi. Non c’è una via di mezzo”.
A poche ore dalla manifestazione, l’amministrazione si è trovata a rincorrere documenti e certificazioni che, secondo il consigliere, avrebbero dovuto essere predisposti da mesi, vista la nota da tempo presenza in calendario dell’evento sportivo.
L’assessore Barbara, però, nel suo intervento ha sottolineato che “le gare sono state eseguite in assoluta sicurezza, altrimenti lui da presidente della commissione pubblico spettacolo, non si sarebbe assunto la responsabilità di firmare quel verbale”. Ma sempre lui ha dichiarato che, diversamente, per la tribuna c’è la necessità di un’ulteriore certificazione definitiva.

Quindi ha invitato tutti a non speculare su una storia che non è assolutamente critica.
Le parole dell’assessore Barbara, che ha affermato che “quasi tutte le certificazioni erano in regola”, hanno però ulteriormente acceso il dibattito: in tema di sicurezza pubblica, il “quasi” non è ammissibile.
Quello che emerge è un quadro preoccupante di improvvisazione, superficialità e confusione gestionale.

La città si interroga ora su come sia stato possibile autorizzare un evento di tale portata in assenza delle minime garanzie di sicurezza, mentre l’opposizione parla di “ennesima prova dell’inadeguatezza” dell’attuale amministrazione.
Fortunatamente, la tribuna non ha ceduto e non si sono registrati incidenti. Ma il rischio corso resta, e con esso le domande sulla trasparenza, responsabilità e serietà con cui viene gestito il patrimonio pubblico della città.
Le prossime settimane saranno decisive: cittadini e consiglieri comunali chiedono ora chiarezza, responsabilità e, soprattutto, sicurezza reale, non “temporanea”.

Nicola Baldarotta