Incontri di pugilato clandestini con tanto di scommesse alle carceri di Agrigento. La denuncia è del Sindacato della polizia penitenziaria dopo l’aggressione subita da un agente colpito con un pugno in faccia. Secondo il segretario generale Aldo Di Giacomo i combattimenti non riguarderebbe solo il penitenziario agrigentino. I casi, infatti, sarebbero “in rapida diffusione, alimentati da scommesse controllate da clan della criminalita’ organizzata”. Per Di Giacomo “gli incontri pugilistici, preceduti da vere e proprie lezioni di boxe e allenamenti agonistici contrabbandati per attivita’ sociale, sono la riprova che nel carcere l’illegalita’ non ha piu’ limiti. Ci mancano solo i night club e la prostituzione”. “In questo grande ring che e’ diventato oggi il carcere – prosegue il sindacalista – agli agenti penitenziari non puo’ essere scaricato il compito scomodo, che lo Stato non vuole assumere, di fare da arbitri perche’ come e’ gia’ accaduto in molti casi i poliziotti che cercano di dividere detenuti e clan in rissa finiscono in ospedale a causa di violenti pugni in faccia”.