Forse per la prima volta, la maggioranza e la minoranza consiliare trapanese è d’accordo: Annalisa Bianco deve dimettersi.
Sarebbero sempre più insistenti, infatti, le voci tra i corridoi di palazzo Cavarretta e sembrerebbe che la presidente del Consiglio comunale, che lo scorso mese è stata condannata in primo grado nell’operazione Aspide, sia pronta a presentare le sue dimissioni.
Non si tratta di un fulmine a ciel sereno, naturalmente. Che Annalisa Bianco fosse ormai un personaggio scomodo per la maggioranza è certo, soprattutto visto che l’Amministrazione Tranchida si vanta di essere senza padrini né padroni. E proprio per questo, è chiaro che la condanna di Annalisa Bianco potrebbe essere un problema per il sindaco e per tutta la sua giunta.
Resta la presunzione di innocenza fino alla condanna definitiva, è chiaro. Ma avere nella propria maggioranza, nonostante si sia dichiarata indipendente dopo il suo ritorno in Consiglio comunale, una persona condannata in primo grado non gioca a favore del sindaco. Ma fino a questo momento, è necessario dirlo, sono tutte ipotesi. Di dimissioni, infatti, non c’è nemmeno l’ombra: ci sarebbe solo l’insistenza della maggioranza.
Attualmente Annalisa Bianco è e resta solamente sospesa. Lo aveva deciso la prefettura di Trapani il 21 dicembre scorso. Subito dopo la condanna a due anni e otto mesi, infatti, il prefetto aveva messo in atto la Legge Severino. Va di conseguenza che, essendo sospesa, i consiglieri non possono chiedere la sfiducia ma possono solo puntare alle dimissioni. Dimissioni che porteranno a rivoluzioni all’interno dell’aula consiliare come l’elezione del nuovo presidente del Consiglio comunale di Trapani.
Ma al momento sono tutte ipotesi e non c’è nessuna certezza.
Chiara Conticello