Colpo a Cosa Nostra, eseguiti 180 arresti

I boss scarcerati stavano riorganizzando i clan con summit che si svolgevano in chat criptate. La mafia che usa la tecnologia per rialzare la testa.

All’alba di oggi un durissimo colpo è stato inferto a Cosa nostra dai carabinieri del comando provinciale di Palermo. Eseguiti 183 provvedimenti restrittivi disposti dal giudice per le indagini preliminari del tribunale del capoluogo siciliano, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. Arrestati boss, “colonnelli”, “soldati”.

Le sirene hanno svegliato Palermo, mentre un elicottero sorvolava la città.

Nel maxi-blitz sono stati impiegati 1.200 Carabinieri dei comandi provinciali della Sicilia, del Reparto anticrimine del Ros di Palermo, con il supporto dei “baschi rossi” dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia, del 12° Reggimento “Sicilia”, del 14° Battaglione “Calabria” nonché di altre componenti specializzate dell’Arma.
L’operazione, che ha interessato anche altre città italiane, ha disarticolare i mandamenti
della città di Palermo e provincia, in particolare quelli di “Porta Nuova”, “Pagliarelli”, “Tommaso Natale – San Lorenzo, “Santa Maria del Gesù” e “Bagheria”.
Gli arrestati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, tentato omicidio, estorsioni, consumate o tentate, aggravate dal metodo mafioso,
associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, favoreggiamento personale, reati in materia di armi, contro il patrimonio, la persona, esercizio abusivo del gioco d’azzardo, e altro. I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa prevista per le 10 al Comando Provinciale di Palermo alla presenza del Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e del Procuratore Capo della Repubblica di Palermo.