Pesce privo di tracciabilità, maxi sequestro a Palermo

La Capitaneria di Porto di Palermo ha sequestrato 650 chili di pesce privo di tracciabilità nella zona del porticciolo dell’Arenella e della Cala. L’operazione, mirata al contrasto della pesca e del commercio illegale di prodotti ittici, ha portato alla confisca di diversi esemplari, tra cui due pesci spada, 16 bicchieri contenenti polpa di ricci e 59 chili di vasetti di tonno sott’olio, la cui provenienza non è stata accertata.

Nei confronti dei venditori abusivi sono state contestate numerose violazioni amministrative, con conseguenti sanzioni per un totale di 6 mila euro. Tuttavia, non tutto il pescato sequestrato è risultato inadatto al consumo umano. I dirigenti medici dell’Asp hanno dichiarato non idonei circa 60 chili di pesce, compresi i vasetti di tonno sott’olio, che sono stati smaltiti in discarica. I restanti 600 chili, considerati freschi e sicuri, sono stati donati al Banco Alimentare della Sicilia Occidentale per essere distribuiti a persone in difficoltà.

Un’ulteriore operazione di sequestro è stata condotta a Misilmeri, dove i militari della Guardia Costiera e la polizia locale hanno fermato un ambulante in possesso di 5 chili di novellame di sarde. L’uomo è stato sanzionato con una multa di 200 euro, mentre il pescato è stato devoluto in beneficenza.

Le operazioni di controllo proseguiranno nei prossimi giorni per garantire il rispetto delle normative sulla sicurezza alimentare e la tutela delle risorse marine.