Scavi nell’area archeologica di via delle Ninfe/via Pomilia a Marsala: presto un “Open day”

Si è appena conclusa, con importanti novità, la seconda campagna di scavo condotta dall’Università di Palermo, in regime di convenzione con il Parco, nell’area demaniale nota negli studi come ‘Cooperativa Il Progresso’, posta fra via delle Ninfe e via Pomilia, nel cuore della città di Marsala.

Il sito archeologico, di pertinenza del Parco di Lilibeo, costituisce un settore ben conservato e pluristratificato della città antica, con fasi di vita che vanno dall’età̀ ellenistica all’epoca tardo-romana (III sec. a.C. – III sec. d.C.).

Scoperto negli anni ̓80 del Novecento, durante la fase di espansione edilizia di Marsala, ha restituito i resti di due isolati, separati da una strada che corre in senso NE-SW (stenopos). Nell’isolato nord-occidentale, maggiormente scavato, è stata messa in luce una grande domus con peristilio, sovrapposta a un edificio più antico, con una corte tetrastila; strutture databili all’epoca punica sono state rinvenute poi in un più piccolo saggio di profondità, ivi effettuato.

Negli anni novanta è stato ampliato lo scavo verso NW e i testimoni di terra lasciati in questa fase, sono stati rimossi durante la campagna, svoltasi fra marzo e aprile del 2024, condotta dall’Università di Palermo – Dipartimento Culture e Società  nell’ambito del Progetto PNRR SAMOTHRACE – con la compartecipazione del Parco.

Le ricerche condotte hanno consentito di recuperare preziose informazioni stratigrafiche sulle fasi di vita e abbandono di questo settore di abitato, suggerendo la possibilità di un cambiamento di destinazione, da quartiere abitativo a quartiere artigianale, intorno al III sec. d.C.

La ripresa di quest’anno (17-28 febbraio) delle attività sul campo ha costituito un’importante opportunità di conoscenza e prosecuzione degli scavi, mirati all’indagine degli strati sottostanti la domus romana, relativi alla fase punico-ellenistica.

I saggi hanno messo in luce nuove strutture murarie risalenti alla prima metà del III secolo, direttamente impostate sulla roccia. Le ricerche sembrano dimostrare che questo settore di abitato, prima della costruzione degli isolati, avvenuta nel corso del III secolo a.C., fosse adibito all’estrazione della pietra e avesse una conformazione orografica alquanto accidentata, con forti irregolarità della superficie rocciosa. Fu solo con l’impostazione dei nuovi isolati, nella seconda metà del III secolo, che tutta l’area venne spianata e regolarizzata, con colmate ricche di materiale ceramico che uniformavano i piani di calpestio.

Particolarmente interessante il rinvenimento di una vasca per lo stoccaggio di argilla cruda, impiegata verosimilmente fra I sec. a.C. e I sec. d.C. per la foggiatura di ceramica  da mensa, forse a pareti sottili. La produzione di questo tipo di ceramica, già suggerita da rinvenimenti precedenti nell’area (scarico ceramico scavi Scuola Pascoli), oltre a fornire nuovi dati sui processi produttivi, offre un’importante opportunità di studio sui bacini di approvvigionamento dell’argilla, ancora sconosciuti per Lilibeo.

Alle attività sul campo hanno partecipato gli studenti dell’Ateneo di Palermo, del C.d.L. Magistrale in Archeologia (Maria Luisa Aiello, Marco La Cascia, Barbara Lenzo, Sarah Maria Messina, Martina Pellitteri, Emanuela Rizzo, Gabriele Rovituso), con la direzione scientifica di Giovanni Polizzi, RTDA in Metodologia della Ricerca Archeologica, in collaborazione con l’archeologa del Parco, Maria Grazia Griffo. Allo scavo si affiancano le attività di studio dei reperti, tempestivamente lavati, catalogati e classificati con il coordinamento di Manuela Rizzo.

Lo scavo verrà presto presentato dagli archeologi in un “Open day”, con la collaborazione di ArcheOfficina Soc. Cooperativa la quale, con un Partenariato speciale pubblico privato, ne curerà presto la fruizione, riaprendola ordinariamente al pubblico, come già per i siti di Santa Maria della Grotta, dei Niccolini e di Crispia Salvia.

“Siamo certi che sarà un’altra bellissima giornata dedicata al patrimonio culturale della città di Marsala, esattamente come quella vissuta il 16 maggio dello scorso anno dedicata agli scavi di un tratto del Fossato Punico – dice la Direttrice del Parco, Anna Occhipinti -. Allora più di 400 persone, in poche ore, hanno partecipato, felici di onorare con la loro presenza chi ha lavorato sodo per  valorizzare il patrimonio tutelato. Anche questa volta sarà un’occasione per vivere in prima persona la cultura e la storia che la città offre, ammirando in anteprima quanto emerso dalle ricerche archeologiche, portatrici anche questa volta di interessanti novità”.

“L’esperienza di Lilibeo-Marsala – è emblematica dell’attenzione posta alla ricerca da parte della Regione siciliana, che grazie alle collaborazioni con gli Istituti Universitari ci arricchisce di nuove conoscenze, ampliando il già esteso patrimonio vincolato”.